Politica & Istituzioni

Osservatorio Nazionale sul Gioco: serve un rappresentante della Consulta Nazionale Antiusura

Osservatorio Nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave: la Consulta Nazionale Antiusura sollecita il Ministro Lorenzin a integrare l’organismo con un suo rappresentante

di Redazione

Dal 1999 la Consulta Nazionale Antiusura ha cominciato ad approfondire lo studio di queste dipendenze –si legge nella prima nota inviata al Ministro Lorenzin il 10.06.2015 a firma del Segretario Mons. Alberto D’Urso – e ha "operato su strutture sui problemi causati dalla diffusione del gioco in denaro, tanto nelle forme autorizzate quanto in quelle illegali. Con continuità sino ad oggi abbiamo rivolto e reiterato sollecitazioni al Governo e al Parlamento perché sulla complessa materia adottasse un punto di vista competente, ispirato integralmente ai valori della Costituzione che ha come pilastro la promozione della dignità della persona umana".

Documentano tale attività i rapporti di ricerca pubblicati, i convegni di studio dedicati al tema dell’azzardo, le relazioni in sede di assemblea annuale della Consulta e le conferenze tenutesi in diverse sedi d’Italia a cura di singole Fondazioni (Bari, Roma, Napoli, Nola, Sorrento, Verona, Catanzaro, Genova, Milano, Palermo, Foggia, Salerno, Teramo, L’Aquila…).

Leggi qui quanto scriveva Vita della pionieristica ricerca della Consulta. Era il 2000!

La Consulta – ricorda Monsignor D'Urso – è intervenuta con particolare fermezza, allorquando il Legislatore intendeva via via procedere ad espandere l’offerta di “gioco pubblico con alea e con posta in denaro”, contestando persino tale locuzione poiché foriera di un artifizio linguistico utile a includere tra le condotte dannose socialmente, ma consentite “in deroga”, il commercio via via più massivo di gioco d’azzardo.

La Consulta Nazionale Antiusura ha colto per prima, tra gli organismi del volontariato – il cambiamento in negativo che si è venuto profilando fin dalla metà degli anni Novanta dello scorso secolo. Le 28 Fondazioni antiusura associate alla Consulta, infatti, avevano tempestivamente rilevato casi frequentissimi di famiglie indebitate, finite in usura perché uno o addirittura più congiunti avevano contratto una grave dipendenza da consumo di azzardo: sia “clandestino”, sia “legalizzato”.

Ancora, per prima, ricorda Monsignor D'Urso, "la Consulta ha denunciato la perversa sinergia tra l’incremento improvviso dell’offerta “monopolistica” pubblica di azzardo e le modalità delinquenziali di controllo di scommesse, slot-machine, giochi di carte… Peraltro – in una Ricerca divulgata nel 1998 ad opera degli esperti della Consulta – era stato descritto con dovizia di particolari l’indotto usurario impressionante, creatosi “ai bordi” dei quattro casinò tradizionali (Sanremo, Saint Vincent, Campione d’Italia, Venezia). Lo scenario che risultava da questa profetica ricerca rivelava un’inflazione inarrestabile e l’arruolamento al consumo di azzardo delle fasce più svantaggiate della popolazione e via via segmenti sempre più vasti della società italiana. Abbiamo chiesto, invano, che tale prospettiva venisse risparmiata al Paese e con spirito di collaborazione con le Istituzioni dello Stato ci siamo impegnati a fornire validi elementi ai decisori pubblici".

Per queste e altre ragioni chiare a tutti coloro che hanno memoria e coscienza civile, la Consulta chiede che un suo rappresentante possa sedere a garanzia di tutti nell'Osservatorio Nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave:

In assenza di un cenno di riscontro, un’altra nota al Ministro Lorenzin è stata inviata nei giorni scorsi, affinché accolga la richiesta di integrare l’Osservatorio Nazionale sulle dipendenze patologiche con un rappresentante della Consulta Nazionale Antiusura, che il Consiglio Direttivo ha individuato nella persona dell’Avv. Paolo Vitti.

Sarebbe davvero importante. Il Ministro – si spera – ascolterà.


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