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Costalli: «Perchè fare la guerra in Libia sarebbe un gravissimo errore»

Il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori esorta a non commettere gli stessi errori compiuti già in Iraq e in molti altri Paesi dove il mondo occidentale è intervenuto militarmente, senza capire che bisognava prima costruire alternative democratiche.

di Redazione

«Fare una guerra in Libia adesso sarebbe un gravissimo e imperdonabile errore che porterebbe ricadute devastanti per il nostro Paese, sia per la sicurezza dei cittadini sia per le conseguenze su una ripresa economica ancora assai timida e debole». E' quanto ha dichiarato Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL). «La guerra non è mai la soluzione: dietro di sé lascia solo odio, miseria e barriere ancora più alte fra i popoli. Non scherziamo, quindi, sulla parola guerra!».

Costalli ha poi ricordato come «L’Onu ha più volte ribadito che un intervento militare può avvenire solo su richiesta di un governo unitario: ebbene, al momento dobbiamo registrare che non esiste alcun governo unitario …anzi ce ne sono due o addirittura tre. Evitiamo dunque di commettere gli stessi errori compiuti già in Iraq e in molti altri Paesi dove il mondo occidentale è intervenuto militarmente, senza capire che bisognava prima costruire alternative democratiche ai regimi preesistenti. Scongiurare la guerra deve essere dunque la priorità, anche per evitare di accrescere le tensioni verso il nostro Paese da parte di terroristi e gruppi paramilitari».

«Quello che serve in questo momento è piuttosto una robusta iniezione di diplomazia: siamo convinti che ci sia ancora spazio per la politica e per il dialogo e, in ogni caso, l’Italia non potrà mai avventurarsi in una guerra in Libia da sola. Se in futuro un intervento dovesse diventare proprio indispensabile, questo dovrà comunque avvenire nell'ambito delle Nazioni Unite», ha concluso Costalli.