Cooperazione & Relazioni internazionali

Non c’è muro che tenga

Oggi in edicola il nuovo numero di VITA magazine. Un approfondimento su tutto quello che l'Europa potrebbe fare ma non fa di fronte alla tragedia dei migranti. Tre i capitoli che scandiscono la Cover Story: confini, costi e pratiche

di Redazione

Nei giorni scorsi abbiamo anticipato sul nostro sito i contenuti del nuovo numero del magazine che trovate oggi in edicola. Un viaggio nell'Europa delle migrazioni. I numeri, i costi, i ritardi della politica, le soluzioni praticabili. E anche il ruolo dell'arte. Una guida per capire il più grande fonomeno del nostro tempo. Ricostruita anche grazie a due hashtag: #noborders e #nobordersEurope

Il numero si apre con l’editoriale di Riccardo Bonacina. «Di fronte a 60 milioni di migranti forzati in fuga da guerre e fame l’Europa reinstalla confini 
e innalza muri», scrive, «La storia non sarà tenera e presenterà il conto se non proveremo a guardare, innanzitutto a guardare, il fenomeno delle migrazioni forzate come la più grande sfida che la nostra epoca pone a noi stessi e a chi ci governa. Bisogna cambiare presto prospettiva, bisogna considerare tutti i fattori in gioco».

Confini

Fuggono da qualcosa o si dirigono verso qualcosa? Scappano dalla guerra, nelle sua forma asimmetrica e impura, o cercano l’ennesimo paradiso in terra? Incubo o miraggio? Difficile rispondere senza allargare il quadro e senza capire che le nostre parole – migranti, profughi, immigrati, rifugiati – appartengono a un lessico che non è più in grado di cogliere i profondi processi in atto. Saskia Sassen è tra le interpreti più lucide e autorevoli delle linee di faglia, spesso tortuose, di quel percorso che semplificando chiamiamo con una parola: globalizzazione.

A dividere Zeebrugge (letteralmente la marina di Bruges) e la sede della Commissione europea in Rue La Loi 200 a Bruxelles ci sono 112 chilometri. Ma vista da questa piccola striscia di terra sulla costa belga, la distanza fra l’Europa delle persone e quella della burocrazia appare abbissale. Qui sul mare del nord, la piccola chiesa Stella Maris, da qualche tempo è diventata il rifugio di centinaia di migranti. È solo uno dei tanti limbi dove vengono dimenticati i migranti. Luoghi famosi Calais, in Francia, ma anche meno noti come la stazione di Crotone, in Calabria.

Costi

Un'altro grande tema relativo a migrazioni riguarda i costi, sorpattutto relativi al welfare e quindi all'accoglienza. Il dato è di 1,16 miliardi di euro che il ministero dell’Interno ha speso nel 2015 per la prima e seconda accoglienza dei migranti. In crescita, non esagerata, rispetto al miliardo di euro tondo del 2012. Attenzione, però: il punto di vista, nel considerare le cifre, è fondamentale.

Ma ci sono solo costi? No, infatti Gian Carlo Blangiardo, i fenomeni migratori hanno anche lati positivi. Generano infatti Pil e ringiovanimento della popolazione. E a fare bene i conti, tra costi e benefici, addirittura il saldo sarebbe attivo. Il saldo della popolazione immigrata in italia tra nati e morti è infatti di 75mila persone, mentre quello degli italiani è in negativo per 165mila persone. Gli imprenditori extracomunitari in Italia è di 491.201 mila in aumneto del 24% negli ultimi 5 anni. Il contributo economico degli stranieri nel nostro sistema è di 16miliardci mentre i costi per lo Stato in termini di welfare, scuola, assistenza sociale e contributi abitativi, pagamenti delle imposte, cosumi e contributi previdenziali è di 13 miliardi.

Pratiche

Opere, performance, installazioni. Tutti gli artisti che si sono lasciati affascinare e toccare dalle vicende dei profughi. E così hanno anche cambiato, sulla scia emotiva e iconica dell'immagine del piccolo Aylan, il bambino adagiato sulla spiaggia in Grecia, il modo di percepire le tragedie e queste persone. Da Ai Weiwei, Anish Kapoor, da Vik Muniz ad Adrian Paci fino a Corrado Levi, Khaled Jarrar e Liu Xiadong sono tantissimi gli artisti che si stanno misurando con il tema dei migranti.

Domani

Questo numero, con la monografia sulle migrazioni e l’Europa, ci avvicina anche al grande cambiamento che abbiamo programmato per il prossimo mese: ad aprile, infatti, troverete una rivista completamente rinnovata, nelle sue caratteristiche cartotecniche e nelle sue modalità narrative. Il magazine si trasformerà un bookazine, ovvero un ibrido tra una rivista, con la sua grafica accattivante e curata, con la sua attenzione a ciò che succede, e un libro che offra ogni mese un grande approfondimento capace di durare nel tempo offrendo al lettore non solo un’informazione puntuale e delle opinioni ma anche tutti gli strumenti per capire e giudicare. Nell’epoca del digitale che anche noi attraversiamo con numeri da record per i nostri canali web, abbiamo deciso di investire ancor di più sulla carta, ma una carta che vinca la sfida della qualità e della durata. Una carta che aiuti a pensare e ad agire. Non perdetevi l’appuntamento con il prossimo numero.


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