Famiglia & Minori

1+4, la Scuola Aperta diventa il modello per gli edifici del futuro

Uno spazio di gruppo, l'evoluzione della vecchia aula, più quattro spazi innovativi: l’agorà, lo spazio per l'esplorazione, quello individuale e quello informale. La scuola diventa un civic center. L'Italia presenta in Germania il suo manifesto per i nuovi ambienti educativi, all'interno del convegno internazionale “Ambienti per la formazione. Formazione per gli ambienti"

di Sara De Carli

La scuola aperta diventa il modello della scuola del futuro. L’Italia la presenterà al convegno internazionale “Ambienti per la formazione. Formazione per gli ambienti“, organizzato dall’Università di Kassel, in Germania, dove Leonardo Tosi, ricercatore Indire, illustrerà il manifesto “1+4 spazi educativi per il nuovo millennio” (qui sotto). 1+4 è il disgeno dei nuovi spazi didattici, dove tutto parte dall’idea che lo spazio insegni e che lo spazio educativo è funzionale a una didattica innovativa, che proponga una nuova idea di benessere a scuola, di ambiente sociale per la comunità scolastica e di apertura al territorio: una scuola che diventa un centro civico.

“1” è lo “spazio di gruppo”, l’ambiente della vecchia “aula/classe” e che permette di fare una serie di attività didattiche diversificate, secondo una evoluzione dell’aula tradizionale allestita per la sola lezione frontale. A questo spazio però si affiancano altri 4 spazi, previsti dal modello: l’agorà, un grande spazio assembleare dove tutti possono ritrovarsi per seguire eventi di interesse plenario; lo spazio informale, con cuscini, divani, sedie o altro in grado di accogliere i ragazzi nel loro tempo libero (in genere questi spazi rendono abitabili zone che prima erano solo di passaggio); lo spazio individuale, dove lo studente può concentrarsi estraniandosi dal contesto circostante; lo spazio di esplorazione, generalmente collegato ai laboratori. «Le scuole del terzo millennio dovrebbero avere degli ambienti che assolvono alle diverse funzioni /valori simbolici: nel nostro modello si propone una visione di scuola in cui tutti gli spazi hanno la stessa dignità e sono complementari. Si apprende ovunque. L’aula si apre e diventa un ambiente polifunzionale ed è complementare agli spazi laboratoriali e agli altri spazi. Il benessere degli studenti e della comunità scolastica diventano un valore primario», spiega Leonardo Tosi.

In foto, il Malignani di Udine (foto Teresa Terranova)


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