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Via libera dalla RDC a tutte le adozioni italiane

Con le 47 autorizzazioni di oggi si chiude la sofferta vicenda delle famiglie coinvolte nella moratoria delle adozioni decisa dalla Repubblica Democratica del Congo a settembre 2013. Soddisfazione della CAI. Amendola: «Rimane ancora un numero molto limitato di piccoli, che si auspica possano essere rapidamente sbloccati»

di Sara De Carli

Giosce la CAI-Commissione Adozioni Internazionali nel suo comunicato: «Notizia bellissima! Altri 47 bambini adottati dalle famiglie italiane hanno avuto il via libera dalle Autorità del Congo e potranno abbracciare presto i loro genitori in Italia». La Presidente Silvia Della Monica «esprime grande gioia e soddisfazione per questo risultato tanto atteso e per cui tanto lavoro è stato svolto e rivolge un sentito ringraziamento alle Autorità del Congo».

Con questi 47 bambini si chiude sostanzialmente la lunga e sofferta vicenda delle famiglie coinvolte con la moratoria delle adozioni in Repubblica Democratica del Congo. Dopo i 17 bambini arrivati fra novembre e gennaio e gli altri 80 bambini adottati che hanno ricevuto il via libera dalle autorità congolesi dieci giorni fa, con questi ultimi nomi tutte le adozioni italiane in RDC hanno avuto l'ok da parte delle autorità congolesi.

Significa che tutte le famiglie italiane che avevano una procedura adottiva conclusa prima del 25 settembre 2013, data in cui la RDC ha comunicato la moratoria delle adozioni internazionali, potranno abbracciare presto i loro figli. Tutti dossier sono stati accettati dalle autorità congolesi, tutti i dossier pertanto erano completi e corretti. I bambini hanno ricevuto l’autorizzazione al ricongiungimento con i loro genitori, mancano ora le ultime procedure burocratiche, come il passaporto e il visto. I tempi? Ancora non si sa, ma non dovrebbero essere lunghi.

Un'attesa durata 904 giorni, secondo il puntuale conteggio tenuto dalle famiglie del Comitato Genitori RDC. Cristina Nespoli, presidente di Enzo B, commenta così la notizia: «Sono soddisfatta e felice per un risultato che aspettavamo da tanto tempo».

«Rimane ancora un numero molto limitato di piccoli, che si auspica possano essere rapidamente sbloccati e per i quali l'Ambasciata d'Italia a Kinshasa è in contatto con le autorità congolesi», precisa in serata il comunicato del sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola – il quale da pochissimi giorni ha la delega a «coadiuvare» il ministro Gentiloni negli atti concernenti «le questioni relative alle adozioni internazionali» (il decreto è stato pubblicato in GU l'11 marzo) – che sottolinea «il lavoro svolto dall'Ambasciata d'Italia a Kinshasa» e spiega che «una volta che la CAI e gli enti per le adozioni avranno provveduto a finalizzare rapidamente le procedure necessarie, i bambini potranno partire per l'Italia come sta avvenendo per moltissimi dei bambini sbloccati insieme ai nostri nelle scorse settimane, i quali già hanno raggiunto le loro case negli altri Paesi interessati».

«La situazione del Congo è risolta», ha controbattuto il mattino dopo in un'intervista la presidente della CAI Silvia Della Monica. «Io spero che in meno di un mese tutti i bambini siano qui».

Foto Miguel Medina, Getty Images


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