Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Il Social Impact Investing si studia all’università

In crescita tra gli atenei internazionali la ricerca sul social impact investing. Ad investire di più la Carleton University in Canada e anche il Politecnico di Milano entra tra le fila dei pionieri della ricerca in questo campo

di Redazione

Il Social Impact Investing è una materia di ricerca emergente, sempre più presente negli Atenei internazionali, tra cui anche il Politecnico di Milano. Ad affermarlo, uno studio della MacArthur Foundation sviluppato in collaborazione con la Said Business School e la University of Oxford.

Al primo posto tra le università più impegnate nella ricerca in questo campo, tra le prime ad aver sviluppato centri ad hoc, la canadese Carleton University, seguita dalle americane Duke University, Georgetown e Harvard. Al quinto posto l’ateneo tedesco di Heidelberg, seguito dal trittico australiano, University of New South Wales, Swinburne University of Technology e University of Western Australia. All’ottavo posto, invece la University of Pennsylvania.

Il Politecnico di Milano compare per la prima volta, insieme ad altre nove università che hanno iniziato a studiare questo campo, tra cui la brasiliana Insper Business School, Center for Public Policy e la francese Insead.

“Un campo di ricerca con grande potenziale, ma nell’ambito del quale non sono ancora stati raccolti dati significativi e non è ancora stata sviluppata un’architettura teoretica strutturata.” Afferma il rapporto della MacArthur, sottolineando la mancanza di una coerenza del metodo tra i diversi istituti di ricerca. “I contributi accademici fino ad oggi sono molto eterogenei e hanno adottato approcci molto diversi.”

Tra i sotto-campi di studio più diffusi, individuati dal rapporto, la definizione dei limiti del Social Impact Investment e dello sviluppo di una terminologia ad hoc, oltre all’analisi delle diverse prospettive, quella degli investitori, del mercato e dei soggetti che ricevono gli investimenti.

Secondo il rapporto, gli accademici dovrebbero giocare un ruolo attivo nello sviluppo del settore, definendo modelli teoretici che possano essere utilizzati dagli investitori nel prendere decisioni sugli investimenti, allo stesso tempo però, dallo studio è emersa l’importanza dell’università di fare un passo indietro per permettere al Social Impact Investment di svilupparsi sul mercato, in modo indipendente.

Photo: Kevork Djansezian/Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA