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El Chapo non legge più Saviano. Ora la sua passione (letteraria) è un pastore evangelico

I gusti sono gusti e non si discutono. Nemmeno quelli del narcotrafficante più potente di tutti i tempi. Oggi El Chapo legge "La Vita con uno scopo" dell'influente Rick Warren, fondatore di una delle chiese più grandi degli Stati Uniti. Conversione vicina?

di Marco Dotti

Eravamo rimasti lì, inchiodati a quella copertina che aveva fatto strabuzzare gli occhi a PR e uffici stampa. Nel covo di El Chapo, il potentissimo narcotrafficante messicano a capo del cartello di Sinaloa, fuggito nottetempo dal carcere di massima sicurezza, una copia del secondo libro di Saviano, Zero zero zero. Tanto è bastato – ai molti – per avere una conferma.

Conferma che, da sillogismo, suona così: El Chapo lo legge ergo è un libro chiave per capire El Chapo e il narcocapitalismo imperante. "Forse sì, forse no" avevano replicato – subito zittiti – i pochi dubbiosi. In fondo, uno legge quel che gli pare. E questo vale anche per un potente boss del narcotraffico. Va da sé che, leggendo meglio tra le notizie, come osservava anche Andrea Salvatore su AmericanaTv, El Chapo non avrebbe mai letto quel libro che – il fatto risulta anche Robert Draper che ne scrive sul New Yorker – si trovava invece nello zaino di Sean Penn che l'avrebbe letto durante il volo per raggiungere il nascondiglio del boss, dove l'avrebbe dimenticato.

Sia come sia, ammettendo che la lettura ci sia stata – e così è stata accreditata dai media italiani – oggi però delle due l'una (la terza, in Italia, non vale, ossia che El Chapo del libro di Saviano non abbia mai nemmeno preso visione): 1) o El Chapo ha cambiato radicalmente gusti in quanto a letture 2) o il sillogismo lo dovremmo applicare anche alla sua nuova passione.

El Chapo, che nel carcere di Altiplano da cui poi evase aveva mostrato una predilezione per il Don Chisciotte, come risulta dai registri di ingresso ha infatti ottenuto il permesso di leggere The Purpose Driven Life. What on Earth Am I Here for? del pastore protestante Rick Warren.

Il libro va molto fra chi – leggiamo dalla quarta di copertina – "si pone la domanda: chi sono io?". Un Chapo in crisi di identità? Tanto in crisi da affidarsi alla guida di un pastore protestante quale Warren, fondatore di una delle più grandi congregazioni degli Stati Uniti, la Saddleback Community Church di Lake Forest, affiliata alla Convenzione Battista del Sud?

Il professor Andrew Chesnut ha osservato che la madre del boss è di fede pentecostale. Da tempo Chesnut, professore alla Virginia Commonwealth University e noto esperto nel culto messicano della Santa Muerte, afferma che la fede di El Chapo non deve sorprendere. Va però contestualizzata e compresa. Come tutto.

Oggi la vita in carcere per El Chapo pare essere molto dura: ogni pasto viene testato da un cane, per paura di avvelenamento. Due guardie stazionano giorno e notte accanto alla cella, sorvegliandolo a vista. Il Governo messicano dichiara di "lavorare all'estradizione" verso gli Stati Uniti. Gli avvocati del Chapo annunciano battaglia. Ma nel frattempo, lui, il potente boss del Cartello di Sinaloa, entrato nel business nei primi anni Ottanta, come uomo di fiducia per la logistica di un altro boss, Miguel Angel Felix-Gallardo, si prepara studiando. E leggendo Warren.

Il salto da Saviano al best sellet di Warren – 30milioni e passa di copie vendute nel mondo, circa 8mila accreditate dai suoi seguaci in Italia – è comunque grande. Warren è accreditato come "teologo dell'autostima", punta al rafforzamento dell'amore di sé e ha un progetto, denominato P.E.A.C.E (Promuovere la riconciliazione; Equipaggiare i leaders; Assistere i poveri; Curarei; Educare) che unisce imprenditori, decisori, lobbysti.

Il pastore Warren è noto per il suo credo tradizionalista su aborto e matrimoni omosessuali, ma la sua è una predicazione allargata che tocca temi quali il riscaldamento globale, l'ecologia e l'impegno sociale integrale. A Washington nel 2009 fu lui a condurre la preghiera ufficiale di insediamento di Barack Obama.
El Chapo cambia vita? Chissà. Di certo ha cambiato letture

PS. Poche ore fa, come riportato da Usa Today, la polizia federale messicana ha arrestato il contabile del Cartello di Sinaloa, Juan Manuel Alvarez Inzunza, al quale si imputano operazioni di riciclaggio per oltre 4miliardi di dollari.

Immagine in copertina: Una rappresentazione di Joaquin "El Chapo Guzman" per la celebrazione di Pasqua a Città del Messico, 26 marzo 2016. (Photo credit YURI CORTEZ/AFP/Getty Images)


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