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Nuovo Welfare & Appalti: quale ruolo per il Terzo settore

A Firenze confronto fra Anci, regione Toscana e l’autorità anticorruzione. Su Vita magazine in edicola da venerdì intervista al capo dell’Anac Raffaele Cantone

di Redazione

La presentazione da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione delle “Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali” e la successiva consultazione lanciata dall’Anac costituiscono un’occasione imperdibile per riflettere su quali prospettive e quali rischi si aprono per la galassia del Terzo settore proprio in un momento in cui la crisi del welfare tradizionale apre spazi inesplorati nel mondo dei servizi sociali.

In questo senso una particolare specificità va riconosciuta al volontariato? Quali gli strumenti per valorizzarlo in un contesto normativo stabile e chiaro che presto sarà arricchito dal nuovo codice appalti (che dovrebbe essere approvato entro il 18 aprile)?

Per rispondere a questi interrogativi Anpas Toscana in collaborazione con Vita ha organizzato il convegno “Nuovo Welfare & Appalti” (ore 15 presso la sede di Anpas Toscana in via Pio Fedi 46/48 Firenze) a cui parteciperà anche Nicoletta Parisi consigliere dell'Autorità nazionale anticorruzione su trasparenza, appalti, corruzione e whistleblowing in Italia.

I temi affrontati nel convegno sono stati oggetto di un’intervista che il capo dell’Autorità Anticorruzione ha rilasciato a Vita magazine sul numero di aprile in edicola e in trenta librerie Mondadori da venerdì 8 aprile.

«La mancanza di una disciplina normativa organica in materia di affidamento dei contratti pubblici a operatori economici del c.d. terzo settore ha prodotto diverse disfunzioni riguardanti, tra l’altro, interventi non sempre indirizzati a soddisfare al meglio i bisogni degli utenti e deroghe non consentite nelle procedure di affidamento, nonché controlli carenti sulla corretta esecuzione e sul raggiungimento degli obiettivi previsti», sostiene Cantone dialogando con Vita. Da qui l’intervento dell’Autorità che ha indicato « indicato la necessità che le amministrazioni, coinvolgendo le imprese no profit e gli utenti finali, conoscano i fabbisogni, programmino e progettino gli interventi, affidandoli a soggetti che, dotati dei necessari requisiti di moralità, siano in grado di eseguirli meglio, verifichino l’esecuzione dei contratti e traccino i relativi pagamenti. Al riguardo è stata richiamata l’importanza della carta dei servizi, il cui contenuto dovrebbe costituire la base per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, criterio che presidia gli affidamenti al terzo settore. Si tratta di accorgimenti che se adottati dalle amministrazioni, possono davvero rendere più efficienti gli affidamenti in materia».


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