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Uomini che odiano le donne. Anzaldi: “Giusto parlarne in Rai”

"Ci sono stati ripetuti episodi di violenza domestica nei confronti dell’ex moglie di mio fratello. Ho testimoniato il falso per la mia famiglia". Nel pomeriggio domenicale di Rai 1, Silvio Muccino racconta la sua verità su un tragico episodio nella vita del fratello Gabriele. La cronaca nera cacciata dalla porta rientra dalla finestra? Abbiamo sentito Michele Anzaldi (PD) della Commissione di Vigilanza Rai

di Marco Dotti

La cronaca nera non smette di segnare il passo. Secondo molti dovrebbe uscire dalla porta, secondo altri potrebbe rientrare dalla finestra. Michele Anzaldi, della commissione di vigilanza Rai, si è dato molto da fare per farla uscire dalla porta, sbarrando la finestra. Così, dopo domeniche e domeniche passate a discutere di tombe, tracce ematiche e quant'altro, il direttore generale Campo Dall'Orto non ci ha visto più e ha detto basta. Con un coro di consensi e il consenso degli ascolti. Anche senza cronaca nera, la domenica pomeriggio, Rai 1 si conferma su ottime prestazioni di share.

Adesso scoppia il caso Muccino. Silvio, l'attore, parla del fratello Gabriele, il regista, descrivendolo come un violento. Succede nel corso dell'Arena del solito Giletti, dove il trentatreenne Silvio parla del quarantottenne Gabriele e di una vicenda, una bruttissima vicenda, che ha visto coinvolta Elena Majoni, violinista, ex moglie di Silvio.

"Sua moglie Elena spesso mi raccontava che lui veniva alle mani ed era violento e aggressivo. Ci sono stati ripetuti episodi di violenza domestica. Un’estate poi eravamo nella casa di campagna di Gabriele, lui era innervosito e andò in camera da Elena. Quando mi avvicinai alla porta la vidi uscire con una mano sull’orecchio e le lacrime agli occhi. Non sentiva più niente: uno schiaffo le aveva perforato un timpano e ha dovuto subire una timpano-plastica per riacquisirlo in parte".

Silvio Muccino

Poi, parlando dei dissapori (anche giudiziari) col fratello, Silvio si confessa: "Il malessere subito in famiglia è stato elaborato in maniera diversa fra me e Gabriele. Lui l’ha portato fuori, anche con atteggiamenti fisicamente violenti. Spero che questa mia apparizione qui oggi segni finalmente la parola fine. Perchè ho detto tutta la verità e la verità rende liberi". Tanto è bastato per far gridare al ritorno della cronaca nera in Rai. E l'onorevole Michele Anzaldi, il pioniere della crociata anti-nera, che ne pensa? Raggiunto da noi al telefono, Anzaldi la vede così.

Ci risiamo…
"Non credo si possa parlare di cronaca nera. Qui siamo davanti, caso mai, a una cronaca tragicamente vera. Abbiamo visto che la violenza nei confronti delle donne è un tema centrale e cruciale nella nostra società. Preferiamo non parlarne, silenziarla, mettere troppi coperchi a una pentola che prima o poi è destinata a esplodere. E quando esplode, lo fa dove meno te l'aspetti".

Anche dal solito Giletti…
"La questione è riesplosa così e bene ha fatto la Rai a darle eco. Muccino è il ragazzo adorato da generazioni di ragazzine, il bello, il vincente. Oggi ci accorgiamo che è fragile, come tutti, forse più di tutti. Così come fragile è il fratello, il contesto, il legame. C'è una violenza, una aggressività che facciamo presto a confinare in qualche campo rom di periferia, ma invece ci ritroviamo nel salotto di casa, ai Parioli".

Dovremmo per questo ritrovarcela anche nel salotto di Rai1?
"Un dibattito si è aperto, non è poco. La Rai lo ha aperto, piaccia o meno, e a noi tocca portarlo avanti. Lo sa quante donne subiscono oggi violenza in italia?".

Secondo l'Istat 1 donna su 3… Il 20,2% è stata vittima di violenza fisica, il 21% di violenza sessuale, il 5,4% di forme più gravi di abusi come stupri (652mila casi) e tentati stupri (746mila).
"Vede che il campo si allarga? Dobbiamo capire che è un fenomeno diffusissimo e terribile che colpisce tutti e tocca tutti e dovrebbe far riflettere tutti. Personalmente credo che le parole di Muccino e la sua testimonianza dimostrino quanto è pesante portare il fardello del silenzio e quanto in Italia questa violenza, sistematica, diffusa, diffusamente taciuta, coperta da logiche pseudo-solidaristiche, quasi da clan, sia circondata dal silenzio. Certo, una volta aperto il dibattito sta a noi non chiuderlo ma assumerlo come va assunto: come una vera questione nazionale".

La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.

Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze. I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).

Rapporto Istat, “La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”

E sul caso della falsa testimonianza che Silvio Muccino ha affermato di aver reso per difendere il fratello che ne pensa? Siamo al familismo amorale…
"Penso che la gente deve capire che nessuno è immune. Non lo è il ricco, non lo è il povero, non lo è chi fa parte del bel mondo, ma nel mondo c'è comunque, con tutte le sue contraddizioni. I ragazzi lo devono sapere e devono capire. Se Muccino vuole contribuire affinché si capisca che siamo tutti sulla stessa barca e tutti dobbiamo impegnarci per far uscire le contraddizioni che altrimenti ci divorano ben venga. Resta poi il fatto che noi tutti, spettatori e operatori, dobbiamo saper cogliere l'occasione e avviare un vero dibattito. Su questo la Rai c'è, comincia a esserci. E ci sarà sempre di più, se proseguiamo"

E adesso, che fare?

La Rai non deve abbandonare questa scelta coraggiosa che va nella direzione di un servizio veramente pubblico. Non si deve far intimorire, ma insistere. E ai Muccino, che con la loro arte ci hanno fatto divertire e riflettere, dico: perché anziché scambiarvi sms non fate un film su questo tema? Con "La ricerca della felicità" e "Sette anime" Gabriele è stato capace come pochi di toccare i nervi scoperti del nostro mondo. È un artista e può far passare il suo personale riscatto dal riscatto di molti. La sfida è aperta: per la Rai, per loro, per tutti noi.

Michele Anzaldi

In copertina: Gabriele Muccino e il fratello Silvio (Photo: Chris Jackson/Getty Images)


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