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Economia & Impresa sociale 

Padoan: «Il Terzo settore è una priorità strategica del Governo»

In un incontro a porte chiuse con il mondo finanziario milanese Vita.it ha avuto l’opportunità di fare due domande al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Su Panama papers il ministro ha sottolineato: «Se fosse successo nel 2006 sarebbe stato una bufera complicata da affrontare, oggi invece rappresenta l’identificazione di un problema che può essere affrontato in modo molto deciso»

di Giuseppe Frangi

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro a porte chiuse tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il mondo finanziario milanese. Vita.it ha potuto partecipare al meeting ed intervenire con due domande.

La prima riguardava il Terzo settore, e se si potesse intenderlo come fattore di sviluppo del Paese. Domanda fatta alla luce delle battute d’arresto che la legge delega di Riforma del Terzo Settore ha, a più riprese, subito in entrambi i rami del parlamento.

«Senz’altro sì», è stata la risposta a caldo del ministro che poi ha spiegato come «si tratta di un dato di fatto che si potrebbe documentare in tanti modi. Uno di questi, che per la mia formazione di economista accademico amo sottolineare, è quello dell’accumulazione di capitale sociale. Il capitale sociale è una cosa importante ma difficile da identificare, ed è particolarmente importante in una fase come questa. Lo dico per sottolineare che la riforma del Terzo settore non è un impegno residuale, di quelli che alla fine della giornata, se ti avanza, gli dedichi tempo. È una priorità molto importante e strategica in un tempo come questo».

La riforma del Terzo settore non è un impegno residuale, di quelli che alla fine della giornata, se ti avanza, gli dedichi tempo. È una priorità molto importante e strategica in un tempo come questo

La seconda domanda era naturalmente sullo scandalo “Panama papers” e sullo stato della lotta all’evasione ed elusione fiscale.

«Se la crisi ha avuto un effetto positivo è stata proprio la lotta all’evasione fiscale a livello globale», ha spiegato il ministro, «è uno dei campi in cui si sono fatti più progressi in questi anni. La risposta alla crisi finanziaria è stata strumentale in questo senso».

Prima della crisi finanziaria quando stavo già all’Ocse c’erano sette o otto trattati di scambio di informazione finanziaria. Nel giro di poco tempo gli accordi sono diventati migliaia e adesso si è passati allo scambio automatico multilaterale delle informazioni. Insomma, il clima è completamente cambiato

Passi avanti che per Padoan non sono solo legati all’attività di contrasto ma anche ad un generale clima che è mutato.
«Prima della crisi finanziaria quando stavo già all’Ocse c’erano sette o otto trattati di scambio di informazione finanziaria. Nel giro di poco tempo gli accordi sono diventati migliaia e adesso si è passati allo scambio automatico multilaterale delle informazioni. Insomma, il clima è completamente cambiato. Se “Panama” fosse successa nel 2006 sarebbe stata complicata da affrontare, oggi invece rappresenta l’identificazione di un problema che può essere affrontato in modo molto deciso, proprio perché il clima in tema di trasparenza fiscale è completamente cambiato».


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