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Un anno dopo il Nepal è un Paese che continua a tremare

Ancora 300mila persone vivono in gravi condizioni. Il racconto di Elitsa Dincheva di Sos Villaggi dei Bambini Germania sull'azione dell'organizzazione, presente nel Paese dal 1970, che ha assistito oltre 15mila persone. «Anziani e bambini hanno perso la vita durante l'inverno per la mancanza di un riparo adeguato. Questo è inaccettabile»

di Antonietta Nembri

È passato quasi un anno dal terremoto che il 25 aprile e il 12 maggio 2015 colpì il Nepal, un Paese che continua a tremare. Morirono quasi 9mila persone, oltre 24mila rimasero ferite. Oltre un milione di case andarono distrutte o furono danneggiate. Da Sos Villaggi dei Bambini, presente in Nepal dal 1970 con 10 Villaggi Sos arriva un bilancio di questo anno che ha visto l’organizzazione – che nel Paese sostiene oltre 10mila bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle e 10mila famiglie – rispondere immediatamente ai bisogni della popolazione colpita dal terremoto assistendo oltre 15mila persone

In una nota di Sos Villaggi dei Bambini Italia si ricorda come il focus dell’intervento sia stato la «creazione di Spazi a Misura Bambino, proteggendo e offrendo assistenza ai bambini rimasti soli, sul ricongiungimento di bambini e ragazzi con le famiglie d’origine, sul fornire aiuti umanitari alle famiglie in difficoltà».
Con l’obiettivo di garantire un impatto a lungo termine su famiglie e bambini sono stati avviati Programmi di “Sostentamento” per i bisogni di base delle famiglie e Programmi di “Cura parentale” per i nuclei più vulnerabili. «Abbiamo consegnato “Home in a box” per distribuire coperte, materassi e oggetti per la casa persi durante il terremoto e avviato programmi per ricostruire le scuole e le case distrutte» continua la nota.

«È difficile parlare di progressi. La maggior parte delle vittime del terremoto vivono ancora in rifugi temporanei, vicino alle loro case danneggiate. La ricostruzione del Paese è stata lenta. Il governo ha promesso di dare 200mila rupie (circa 1.663 euro) a ogni famiglia che ha perso la casa, ma sono ancora tutti in attesa. Nei giorni scorsi pare che il governo abbia fornito supporto a 700 persone, ma 300mila vivono ancora in gravi condizioni e 600mila sono in attesa di sostegno. Il governo nepalese è stato molto lento nel fornire aiuti. Persone anziane e bambini hanno perso la vita durante l'inverno per la mancanza di un riparo adeguato. Questo è inaccettabile. I nostri beneficiari vivono ancora in condizioni difficili, ma hanno almeno ritrovato la speranza. Questa è la differenza principale tra le persone sostenute nei nostri programmi e coloro che non ricevono alcun aiuto. Noi abbiamo contribuito a ricostruire fiducia nel futuro», racconta Elitsa Dincheva di Sos Villaggi dei Bambini Germania. «Lavoriamo su progetti a lungo termine. Sostenere finanziariamente famiglie e ragazzi permette loro di andare avanti. Non solo. Lavorando con le famiglie vulnerabili garantiamo che i bambini possano crescere in un ambiente familiare solido».

Questa la sintesi di alcuni dei risultati ottenuti dal Sos Villaggi dei Bambini:

  • Spazi a Misura Bambino, in 25 località, che hanno accolto più di 2mila bambini
  • Sostegno a 37 bambini non accompagnati

  • Programma “sostentamento” per 225 famiglie (per ripristinare il loro reddito e farli diventare autosufficienti)

  • Home in a Box a 541 famiglie

  • Programma di “Cura parentale” per 53 bambini, ogni mese

  • Donazioni in denaro a 548 famiglie 

  • Ricostruzione di 12 scuole statali danneggiate e fornitura di materiale scolastico a 9mila bambini 

  • 1.421 studenti delle scuole statali hanno ricevuto sostegno per coprire il costo dell’iscrizione scolastica