Comitato editoriale

Adozioni: l’assemblea dei soci dice che…

I soci di CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia si sono riuniti in Assemblea a Cervia il 16 aprile 2016. Ecco la presa di posizione dell'Assemblea sulla attuale situazione delle adozioni internaizonali in Italia

di Redazione

Noi, i soci di CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia – riuniti in Assemblea a Cervia il 16 aprile 2016, esprimiamo grande preoccupazione per la situazione delle Adozioni Internazionali in Italia e chiediamo al Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione Adozioni un intervento urgente per assicurarne al più presto la massima correttezza, trasparenza e qualità.

CIAI dal 1968 si impegna quotidianamente in modo rigoroso per promuovere adozioni corrette, trasparenti, di qualità, nell’esclusivo interesse dei bambini, nel pieno rispetto delle normative e delle convenzioni internazionali ed in collaborazione con le istituzioni.

Per questo siamo molto preoccupati che la Commissione Adozioni Internazionali non riesca a svolgere i compiti che le vengono assegnati dalla legge 184/83 che regola le adozioni cosi come sono stati definiti dopo la Convenzione de L’Aja avvenuta con legge 476/1998 e ulteriormente specificati dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 108/2007. La Commissione Adozioni infatti non si riunisce dal novembre 2013, fatto salvo una breve riunione di insediamento nel giugno 2014, impedendo di fatto il controllo degli enti, negando la pubblicazione dei dati già disponibili sulle adozioni, non verificando se i progetti affidati dalla Commissione Adozione agli enti siano stati condotti e rendicontati correttamente e non mantenendo le adeguate relazioni internazionali di cooperazione raccomandate dalla Convenzione dell’Aja.

Ulteriore preoccupazione è causata dalle dichiarazioni della Vicepresidente della Commissione Adozioni che, anche recentemente in un’intervista al quotidiano Repubblica, ha affermato che “ci sono Enti che …hanno avuto gestioni discutibili” senza indicare quali e senza esercitare il ruolo di verifica e controllo, che è il principale compito che la legge attribuisce alla Commissione, con l’effetto di una delegittimazione generalizzata delle adozioni internazionali in Italia, che sta già contribuendo al calo delle famiglie disponibili ad accogliere i bambini in stato di abbandono.

Troviamo intollerabile che la Commissione Adozioni non sia in grado di garantire la correttezza degli enti che essa stessa autorizza, che non ne verifichi l’operato e che non riesca neppure, sempre secondo le affermazioni della Vicepresidente, a verificare che i progetti affidati siano stati effettivamente ed adeguatamente realizzati e rendicontati.

Come associazione che da sempre, anche in collaborazione con altre organizzazioni europee ed internazionali, lavora per assicurare la correttezza delle adozioni, chiediamo al Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione Adozioni che vengano messe in atto tutte le azioni necessarie a garantire un completo e corretto funzionamento della Commissione Adozioni in modo da assicurare, sia alle famiglie italiane che alle autorità dei Paesi stranieri con cui l’Italia collabora per le adozioni internazionali, adozioni corrette, trasparenti e di qualità.