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Autismo, un piccolo principe aspetta un sms solidale

In corso la campagna di Fondazione Renato Piatti che ha l'obiettivo di raccogliere fondi per sviluppare nuovi servizi dedicati in modo specifico all'autismo. Fino al 12 maggio attivo il numero 45506. Tra le prime realizzazioni l'imminente apertura di un nuovo centro a Varese. Realizzato un video con Paolo, piccolo ospite del centro gestito dalla Fondazione a Milano

di Redazione

Sviluppare nuovi servizi specificamente dedicati all’autismo, affinché sempre più bambini possano accedere a programmi di intervento qualificati, è questo l’obiettivo della campagna “Mio piccolo principe, non sarai più solo!” di Fondazione Renato Piatti onlus, a cui si può contribuire con un sms o con una chiamata da rete fissa al 45506 fino al 12 maggio.

Il bambino che guarda il cielo stellato è un piccolo con autismo, che proprio come un piccolo principe attende un segnale, un evento che possa cambiare il corso della sua vita. A impersonarlo è Paolo, ospite del centro per l’autismo di Milano di Fondazione Piatti, che – racconta una nota della Fondazione «ha giocato con noi nell'eseguire le consegne durante le riprese. Per Paolo, come per gran parte dei bambini con autismo, il mondo è strano, difficile da comprendere. E allora lo sguardo rivolto al cielo è una metafora: il nostro Paolo attende un accadimento che possa dare una svolta alla sua esistenza, un gesto che possa aiutarlo a sollevarsi al di sopra delle sue difficoltà. Quel gesto è ciò che noi, in Fondazione Piatti, facciamo ogni volta che accogliamo un bimbo in un nostro centro: ci prendiamo cura di lui e usiamo tutti gli strumenti che conosciamo per fargli superare le sue fragilità. Ma è anche il gesto di tutti coloro che, con un sms, ci doneranno – almeno in parte – le risorse che occorrono per mettere in pratica gli interventi più adatti. Così Paolo e molti altri bambini con autismo potranno iniziare a prendere confidenza con il mondo, e il cielo potrà stare a guardare». (Qui sotto il video della campagna con protagonista il piccolo Paolo)

La prima tappa dell’impegno concreto di Fondazione Piatti è l’apertura di un nuovo centro, a Varese. Il progetto nasce due anni fa e sta per vedere la luce. Secondo i programmi, il nuovo centro per minori con disturbi dello spettro autistico aprirà i battenti prima dell’estate. Avrà la medesima impronta di quello che la fondazione gestisce a Milano da tre anni e farà tesoro di 16 anni di esperienza nel prendersi cura di persone con disabilità intellettiva e relazionale di tutte le età: 380 ospiti, a fine 2015, di cui 112 con disturbi dello spettro autistico (quasi il 30%), 85 dei quali minori.

«Prima le persone poi gli autismi, questo è l’approccio di Fondazione Piatti, che è poi quello della nostra casa madre Anffas», afferma Cesarina Del Vecchio, presidente di Fondazione Renato Piatti onlus. «Per i valori e la mission che animano la nostra Fondazione non possiamo far altro che pensare e guardare all’autismo come una modalità diversa di affrontare e incorporare il mondo, e in quanto tale “né giusta, né sbagliata”, ma unica. È una condizione da riconoscere, sostenere e “attrezzare” per una vita che sia il più possibile di qualità. La nostra attenzione agli autismi conferma ancora una volta la nostra grande attenzione alla persona, prima che alla disabilità».

Purtroppo – viene ricordato – le cause dell’autismo sono ancora ignote, manca quindi la possibilità di una terapia causale e radicale. Non esiste inoltre una forma di autismo, ma piuttosto “tanti autismi”, per le diverse e uniche manifestazioni con cui questo disturbo si presenta. Solo interventi personalizzati, precoci e intensivi, che coinvolgano i familiari, la scuola e la società adulta, consentono di migliorare molte delle aree di sviluppo dei bambini con autismo, cambiando il loro futuro e quello delle loro famiglie.

Dati recenti mostrano che in Italia vi sono 100mila bambini e adolescenti con autismo. Ne soffre un bambino ogni 160 (fonte: Oms) e i maschi sono i più colpiti: 4 volte più delle femmine, senza differenza tra le varie etnie e condizioni sociali. Secondo il Centers for disease control and prevention (organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America), l’autismo colpisce un bambino americano su 68, con tasso di incremento cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. Dati che mostrano come l’autismo sia la disabilità con il maggiore fattore di crescita.

A tutt’oggi non è possibile definire un’attendibile ipotesi unificante sulle cause dell’autismo. I dati rilevati dalle varie ricerche suggeriscono che non si debba pensare a “una causa” dell’autismo, ma a complesse catene causali di eventi in ambito neurobiologico che, combinati l’uno dopo l’altro, sfociano in questo disturbo come a una “via finale comune” di diverse patologie. Allo stesso modo, per le diverse e uniche “manifestazioni”, perché unica anche è la persona, bisogna parlare non di un autismo, ma di tanti autismi.

Se dall’autismo non si guarisce, di autismo non si muore. L’autismo non è solo infantile, ma dura tutta la vita. Con, malgrado e attraverso l’autismo, si diventa grandi. I bimbi con autismo saranno adolescenti con autismo, giovani con autismo, adulti con autismo, anziani con autismo. L’autismo va quindi affrontato in un’ottica di ciclo di vita.

Da un punto di vista pratico, – continua una nota della fondazione «i nostri interventi si basano sulle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, dove sono illustrati i metodi scientificamente provati come utili a incidere sullo sviluppo dei bambini con autismo. Non prediligiamo un solo metodo, ma cerchiamo di capire quali siano quelli più indicati per ciascun bimbo, integrandoli in un approccio globale. E per favorire le relazioni sociali, si usa prevalentemente il lavoro in gruppo, per allenare i bambini alla vita reale, senza dimenticare che ciascuno di loro è un soggetto unico, con caratteristiche peculiari».

Dall’1 al 12 maggio è possibile sostenere la campagna “Mio piccolo principe, non sarai più solo!” di Fondazione Renato Piatti onlus, per sviluppare nuovi servizi per minori specificamente dedicati all’autismo, affinché sempre più bambini possano accedere a programmi di intervento qualificati. Il valore della donazione tramite il numero 45506 sarà di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT. Sarà di 2 o 5 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45506 da rete fissa Tim, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

Per la campagna “Mio piccolo principe, non sarai più solo!” sono stati realizzati uno spot radio e uno spot video per il quale Marco Clini ha prestato la sua voce dimostrando una grande sensibilità.

In apertura foto di Getty Images


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