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Alzheimer: è Abbiategrasso la prima città italiana amica delle persone con demenza

Grazie alla Federazione Alzheimer Italia sbarca anche da noi il progetto “Dementia Friendly Community”, un insieme di iniziative che comprendono l'analisi e la miglior conoscenza del bisogno ed eventi di informazione-formazione diretti a commercianti e forze dell'ordine circa gli aspetti culturali e sociali legati allo stigma

di Gabriella Meroni

E' sorta anche in Italia la prima Città amica delle persone con demenza. La Federazione Alzheimer Italia ha scelto infatti il comune di Abbiategrasso, vicino a Milano, come pilota per il primo progetto in Italia di “Dementia Friendly Community”, un insieme di iniziative che comprendono l'analisi e la miglior conoscenza del bisogno e una serie di eventi di informazione-formazione diretti a commercianti e forze dell'ordine circa gli aspetti culturali e sociali legati allo stigma. «La scelta è stata dettata sia dal numero di abitanti, poco pù che 30mila, sia perché Abbiategrasso è già una città accogliente e con una cultura della solidarietà, come dimostrato dalle numerose associazioni di volontariato presenti», spiega la presidente Gabriella Salvini Porro.

La Federazione ha coinvolto come parte attiva e partecipe del progetto la Fondazione di Ricerca Golgi Cenci, l’Azienda Servizi alla Persona Golgi di Abbiategrasso, la Federazione delle Cure Palliative e la Municipalità. La città di Abbiategrasso. La Giunta municipale ha, infatti, deliberato la partecipazione attiva del Vice sindaco e Assessore ai Servizi Sociali Graziella Cameroni e alcuni funzionari al gruppo promotore del progetto.

«Si è già conclusa la fase di stesura dei questionari per i vari soggetti e sono stati realizzati dei focus group per valutare i bisogni e le aspettative delle persone con demenza e dei loro familiari», continua la presidente. «Ora stiamo provvedendo alla loro distribuzione, e stiamo inoltre realizzando attività di coinvolgimento della città mediante le associazioni di volontariato sul territorio, la biblioteca e alcuni centri culturali-ricreativi per il ripristino della socialità al fine di aumentare la partecipazione dei malati e dei loro familiari alla vita cittadina». Il lavoro della Federazione dunque prosegue, sostenuto dallo slogan “La forza di non essere soli”: «Crediamo nella condivisione di uno sforzo comune affinché nessuno sia lasciato solo ad affrontare la propria sofferenza», conclude Gabriella Salvini Porro, «e perché la vita delle persone affette da demenza possa continuamente essere piena e significativa».

Nella foto: un Alzheimer Cafè