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Cooperazione & Relazioni internazionali

L’Europa, i migranti e noi

Da oggi in edicola e nelle librerie Mondadori il numero della rivista di maggio. L’editoriale di Riccardo Bonacina che apre il numero “Fucina Italia. Dal boom delle capitali della cultura al rilancio di antichi saperi e mestieri. Così il passato alimenta il nostro futuro”

di Riccardo Bonacina

Mi scuso se ritorno a scrivere dell’inanità dell’Europa di fron- te al fenomeno delle migrazioni che interpella ciascuno di noi e ovviamente anche le nostre istituzioni. Ma non si può tacere, anzi verrebbe voglia di gridare di fronte ad un’Unione in cui ciascun Paese va per i fatti suoi, dove si ripristinano frontiere e si ergono muri, un’Unione che non tiene fede ai suoi impegni e ormai governata dalle burocrazie più che dalla politica.

Nel settembre 2015, i Paesi dell’Ue, dopo lunghe riunioni, tensioni, trattative, si erano impegnati a ricollocare 160mila migranti dalla Grecia o dall’Italia entro il 2017, in segno

di solidarietà continentale di fronte al dramma dei 50 milioni di profughi nel mondo in fuga da guerre e fame e in marcia anche (non solo e non nella misura maggiore) verso l’Europa. E a testimonianza che finalmente il tema dell’accoglienza dei migranti entrava nell’agenda delle politiche comuni- tarie come chiesto con forza dall’Italia.

A distanza di 7 mesi i posti d’accoglienza messi a disposizione dai singoli Stati sono poco più di 6mila, il 3,75% dell’impegno preso! Ma non è tutto, pochi giorni fa la Commissione europea ha de- nunciato «progressi insoddisfacenti» (eufemismo ridicolo, tipico del linguaggio delle burocrazie) dei programmi di reinsediamento e ricollocamento dei migranti, ricordando che nel rapporto dif- fuso lo scorso marzo aveva chiesto di ricollocare almeno 6mila persone entro la metà di aprile 2016 e «questo obiettivo non è stato raggiunto». Ad oggi, nel momento in cui andiamo in stampa, il numero dei migranti ricollocati da Grecia e Italia è di 1.145 dall’avvio del programma. Lo 0,71% di quanto previsto dagli accordi.

Nel frattempo, dal primo gennaio al 30 aprile, sono ben 182mila i migranti e rifugiati arriva- ti in Europa (meno di 25mila in Italia, nel 2015 erano più di 26mila, oltre 150mila in Grecia) e già si contano in quattro mesi 1.232 morti accertati, più di 300 uomini, donne e bambini an- negati ogni mese nel Mediterraneo.

Come testimonia Ottavia Spaggiari in questo numero (e nei prossimi giorni su Vita.it), a Idomeni, paese greco al confine con la Macedonia, oltre 12mila persone vivono in un lembo di territorio eu- ropeo in un accampamento di fortuna che il ministro degli Interni greco ha definito “la Dachau dei nostri giorni”. Un campo dove si violano i principi del diritto internazionale come documentiamo. Pochi giorni fa la Camera dei Comuni britannica, con uno stretto margine di voti, ha deci- so di negare accoglienza a 3mila minori rifugiati soli che si trovano già in Europa come chie- deva una campagna della società civile. Sarebbe stato un piccolo passo avanti e una testimonianza della volontà di voler dare un contributo concreto. In molti luoghi in Europa, migliaia di questi bambini, soli e spaventati, sono costretti a dormire all’aperto, rinchiusi in un centro di detenzione o negli accampamenti informali. Alcuni di loro hanno solo dieci anni e molti sono fuggiti da guerre e persecuzioni per cercare rifugio in Europa…

L’articolo integrale sul numero in edicola e nelle librerie Mondadori
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