Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Quando i lavoratori del sociale riscoprono le proprie radici

Il Social Club Genova oltre mutualismo e welfare. Un atipico CRAL che conta 1200 associati che il contesto in cui è nata la Biennale della Prossimità

di Riccardo Grozio

Solo da due anni tutti i lavoratori del non profit genovese hanno la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento dell’Azienda Municipale Trasporti a tariffa ridotta. Una facilitazione “scontata” per tutti i lavoratori delle aziende cittadine ma che, prima della nascita del Social Club, era tecnicamente impraticabile per molti lavoratori del sociale, a causa della frammentazione e della atipicità di tale settore. Questa premessa concreta per illustrare il contesto che ha originato questa inedita iniziativa: quando gli operatori delle cooperative sociali, coloro che frequentemente si occupano degli ultimi, si sono accorti, con la complicità della crisi, di essere essi stessi gli ultimi, con meno tutele, assistenza e welfare, rispetto ai lavoratori del pubblico e del privato, è scattata, allora, l’antica molla del mutualismo: i lavoratori si sono associati per creare una rete di protezione solidale. Così due anni fa, sulla scorta del capostipite torinese, è nato, grazie all’apporto di 18 organizzazioni del Terzo Settore, il Social Club Genova, l’associazione di promozione sociale dei lavoratori del non profit genovese.

Oggi le iniziative di questo atipico CRAL, che conta 1200 associati, vanno al di là della specifica funzione di welfare aziendale (sconti e facilitazioni per i trasporti, la sanità, gli alimentari, il tempo libero) per rispondere anche al bisogno sempre più sentito da parte di molti operatori sociali, che nonostante abbiano perso strada facendo un po’ di passione ed ideali, di trovare un luogo di confronto e di scambio.

In questo contesto é nata l'organizzazione della prima Biennale della Prossimità, svoltasi a Genova nel giugno 2015, così come sono stati avviati progetti e attività ricreative e culturali.

Fra questi, gli aperincontri, le gite, le escursioni, un torneo di calcio ed un originale progetto letterario che ha coinvolto, a partire dall’incipit di Diario d’Inverno di Paul Auster, alcuni operatori nella stesura di racconti incentrati sulla propria esperienza dentro il sociale. I tredici testi, raccolti – con prefazione di Bruno Morchio – nel volume Tutti, saranno presentati a Genova il 27 maggio alla Libreria L’amico Ritrovato di via Luccoli.

Delle prossime iniziative parliamo con il vicepresidente e anima (e soprattutto tante braccia) dell’associazione, Sergio Revello, che anticipa alcuni programmi futuri: «fra le altre nuove iniziative, intendiamo proporre, il prossimo autunno, con le fotografie scattate nelle nostre gite, delle esposizioni nelle residenze protette per offrire anche a chi è meno fortunato la possibilità di vedere quelle bellezze di cui è così ricco il nostro territorio. Un modo, anche questo, per guardare, a di là dell’attività professionale, agli ultimi. Un ritorno a quelle radici che non abbiamo mai dimenticato».

rgrozio@gmail.com


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA