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L’innovazione sociale trova casa a Cascina Triulza

Nasce Human Factory, luogo di connnessione tra scienza e società civile, presentati i programmi per l'immediato futuro tra cui: un comitato scientifico, un centro internazionale di ricerca sull'agroecologia con Legambiente Lombardia e le Università e una Summer School con la Triennale di Milano

di Redazione

Nascerà in Cascina Triulza dopo l’estate un Centro internazionale di Ricerca di Agroecologia promosso da Legambiente Lombardia con diverse Università e organizzazioni italiane e internazionali. E poi ancora una Summer School della Triennale di Milano, che rientra fra le moltissime attività previste nell’ambito della XXI Triennale "21st century. Design after Design" che sarà ospitata da Human Factory e molto altro ancora avrà come fulcro Cascina Triulza, l’unica struttura dell’area Expo che ha continuato a lavorare per la legacy dell’esposizione Universale di Milano.
A un anno di distanza dall’apertura di Expo lunedì 9 maggio oltre 350 persone hanno partecipato a Human Factory Day, prima giornata dedicata al rapporto tra ricerca scientifica e tecnologica e organizzazioni della Società Civile che si è tenuta in Cascina Triulza e che ha sancito la nascita di Human Factory: un ambiente di lavoro e di confronto, ideato da Fondazione Triulza, per stimolare un rapporto circolare tra mondo della ricerca e organizzazioni della società civile e favorire il trasferimento e l’applicazione dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica in tutti gli ambiti della vita.

Non un evento, ma la prima occasione per sperimentare il modello proposto da Fondazione Triulza: chiamare a raccolta e mettere insieme attori diversi, incentivarli a progettare insieme per creare un ponte tra il mondo della ricerca tradizionale affidato alle università e ai centri specializzati e il mondo delle realtà sociali, del volontariato, dell’impegno diretto e concreto verso le sfide del mondo di oggi e di domani.
Alla realizzazione del primo Human Fsactory Day hanno partecipato 20 organizzazioni della società civile, 21 fra Università ed enti di ricerca, i rappresentanti delle Istituzioni e del mercato, che hanno lavorato insieme raccogliendo l’invito di Fondazione Triulza a una progettualità condivisa. A partire da oltre 40 proposte sono stati organizzati 7 workshop tematici e un’area espositiva per la presentazione di 25 progetti delle Università e degli Enti di Ricerca da tutt’Italia.

«Puntare sull’innovazione sociale e sulla sostenibilità vuol dire sviluppare ancora la potenza del tema di Expo Milano 2015 e rilanciarla ad un anno esatto dall’inaugurazione. In questo contesto, così come è stato nei sei mesi espositivi, Fondazione Triulza ha un ruolo di primo piano e lo sforzo messo in campo con il progetto Human Factory è fondamentale», – afferma il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, in un videomessaggio. «Milano vive del protagonismo associativo di realtà come queste che talvolta tracciano nuove strade da percorrere insieme. Ecco perché è cruciale continuare a dare centralità al contributo offerto dalla società civile, favorendo ulteriormente l’interazione tra pubblico e privato per far crescere questo grande progetto non solo per il post Esposizione universale, ma più in generale per l’Italia. È questo anche il senso di Human Technopole, il nuovo polo di ricerca previsto nel sito di Rho che ha l’obiettivo di rendere l’Italia uno dei Paesi leader mondiale nell’ambito delle tecnologie umane e della long life. Continuiamo quindi il lavoro iniziato con Expo, costruendo davvero un nuovo modello di sviluppo fondato sul senso di responsabilità condivisa. Un impegno concreto che ci siamo presi anche sottoscrivendo la Carta di Milano».

Fra i temi affrontati, l’uso di tecnologie innovative per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, per la sostenibilità alimentare e ambientale nel Paesi in via di sviluppo o per la promozione della salute; la ricerca per l’innovazione della filiera agroalimentare; la nascita di laboratori metropolitani per la riduzione dell’insicurezza urbana e della marginalità. «La grande partecipazione allo Human Factory Day dimostra ancora una volta che “costruire dal basso”, raccogliendo e mettendo a sistema le proposte delle persone, è la strada giusta»,afferma Sergio Silvotti, presidente di Fondazione Triulza. «E ancora una volta il nostro ruolo è quello di stimolare il dialogo e la collaborazione fra realtà che normalmente non sono in contatto, in questo caso le organizzazioni della società civile con le Università e il mondo della ricerca, senza dimenticarci le Istituzioni e le imprese, a cominciare da quelle del mondo cooperativo che anche in questa circostanza ci stanno sostenendo. Questo è il primo evento di un percorso che desideriamo duri a lungo».

Il convegno di apertura ha visto il coinvolgimento delle istituzioni nazionali e locali, dopo il video intervento del ministro Martina, sono intervenuti Giulio Gallera, assessore al reddito di autonomia e inclusione sociale della Regione Lombardiae Francesca Balzani, vie sindaco di Milano che hanno confermato il sostegno delle istitutizioni al progetto Human Factory di Cascina Triulza.
A chiudere la mattinata una tavola rotonda con: Cristina Messa, Rettore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca,
Gianluca Vago, Rettore dell’Università degli Studi di Milano,
Salvatore Majorana, Direttore Technology Transfer, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT),
Marco Ricotti, Delegato del Rettore del Politecnico di Milano alla Ricerca,
Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia,
Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda, delega alla legalità e alla responsabilità sociale d’impresa, Maurizio Gubbiotti del Forum Nazionale del Terzo Settore.


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