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L’Aquila, ecco il Punto Luce contro la povertà educativa

Inaugurato oggi 10 maggio 2016: è un centro per bambine e bambini dai 6 ai 16 anni promosso in una struttura all'interno di una new town post sisma da Save the children in collaborazione con la parrocchia locale e Uisp. In Italia presenti altre 16 strutture simili, in cui la frequenza è libera e tutti in zone difficili dal punto di vista educativo. L'iniziativa avviene nella settimana dedicata alla Campagna dell'ong sul tema, Illuminiamo il futuro

di Redazione

Da oggi 10 maggio 2016 anche L’Aquila ha il suo Punto Luce: un luogo a misura di minori – dai 6 a i 16 anni – che l’ong Save the children sta promuovendo in varie zone d’Italia per il benessere di bambine e bambini che vivono in zone ad alta povertà educativa come conseguenza di fattori socio-culturali diversi a seconda delle singole realtà. L’inaugurazione del Punto luce dell’Aquila rientra nella settimana di eventi di rilancio della Campagna Illuminiamo il futuro, dedicata proprio alla lotta contro la povertà educativa in Italia.

“Quello aperto in un modulo all’interno di una ‘new town’ post terremoto è il Punto luce numero 17 sul territorio nazionale”, specifica Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the children Italia. “E’ particolarmente significativo che sia in un centro costruito dopo il sisma ma lasciato vuoto finora per la difficoltà di trovare una gestione adeguata. Ora ci siamo riusciti, grazie alla parrocchia in cui è inserito, ovvero Santa Giusta in Sassa, e con la collaborazione della Uisp, Unione italiana sport per tutti”. In ogni Punto luce Save the children si avvale di diversi enti collaboratori, a seconda del territorio. “Anche gli operatori sono sempre locali, e questo è un punto vincente dell’esperienza, che ci permette di raggiungere centinaia di ragazzi e, di conseguenza, le loro famiglie”.

Il clima all’interno del prefabbricato aquilano è festoso: “gli studenti della scuola qui vicino sono venuti in massa”, sottolinea Milano, “luoghi come questo, a frequenza libera e con laboratori e attività che cambiano di continuo, dal judo al videomaking, dalla musica a varie forme d’arte, permettono di lavorare a fondo sulle doti educative”. L’approccio, anche a L’Aquila, sarà quello di un doppio coinvolgimento degli utenti, in particolare i più grandi: “spesso aiutano nella realizzazione delle attività con i più piccoli, seguendo l’approccio peer to peer che dà ottimi risultati”. indica il direttore Programmi Italia-Europa. I punti luce diventano nel tempo molto più di un luogo dove trascorrere il pomeriggio: “le parole più ricorrenti con cui i bambini si rivolgono al centro sono ‘casa’, ‘scuola bella’, ‘scuola colorata’, segno che è un luogo che trasmette loro serenità”.

Foto di Giuseppe Chiantera


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