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Giornata della famiglia, ma 275 milioni di bambini vittime di violenza domestica

La festa internazionale occasione per sensibilizzare sui minori che in Italia e nel mondo subiscono maltrattamenti. L'associazione rilancia le parole d'ordine delle sue campagne #EndViolence #EndViolenceAgainstChildren #nessunbambinosolo e annuncia le iniziative dei Villaggi Sos in occasione del 25esimo anniversario della ratifica della Convenzione Onu per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

di Redazione

Domenica 15 maggio è la Giornata internazionale della Famiglia. Un’occasione, per Sos Villaggi dei Bambini per sensibilizzare sui fattori che determinano la perdita delle cure parentali. La violenza in famiglia è uno dei più grandi e gravi motivi, oltre che una delle principali cause, di disgregazione del nucleo familiare.
«Sos Villaggi dei Bambini condanna fermamente ogni forma di violenza, abuso o sfruttamento del bambino. Da più di 60 anni crea e garantisce un ambiente di cura e protezione per ogni bambino, lavora per aumentare la consapevolezza su violenza e abusi, sostiene le famiglie vulnerabili. Siamo impegnati in Italia nel prevenire la violenza in famiglia con nostri programmi ma occorrono investimenti pubblici sui servizi di prevenzione e trattamento delle crisi familiari» afferma Maria Grazia Rodriguez Y Baena, Presidente di Sos Villaggi dei Bambini Italia. «Sono gli Stati che devono proteggere i bambini da ogni forma di violenza fisica o mentale. Lo dice anche la Convenzione Onu. A partire dal 27 maggio, in concomitanza con il 25esimo anniversario della ratifica della Convenzione Onu per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Sos Villaggi dei Bambini aprirà le porte di tutti i suoi Villaggi al pubblico per una serie di iniziative che si protrarranno per tutto il fine settimana. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e per affermare che: Nessun bambino nasce per crescere da solo».

Sono 275 milioni i bambini nel mondo (dati Unicef 2014) a essere esposti a violenza in casa, 1 adulto su 4 dichiara di aver subito abusi fisici da bambino (dai Who 2014) e 1 adolescente su 3 (84 milioni – Unicef 2014) sono stati vittime di violenza emotiva, fisica o sessuale.
In Italia, sono oltre 91mila i bambini che hanno subito maltrattamenti (9,5% della popolazione minorile) e quasi 30.000 (28.449) i bambini che in Italia vivono separati dalla loro famiglia. Il 37% per grave incapacità dei genitori nel rispondere ai bisogni dei propri figli o perché hanno subito maltrattamenti e abusi.
In Italia, tra le tipologie più frequenti di maltrattamento si trovano la trascuratezza materiale e/o affettiva (47,1% dei casi seguiti), la violenza assistita (19%) e il maltrattamento psicologico (14%). E il numero di bambini e ragazzi che vivono una costante condizione di disagio è ancora più ampio considerando anche i minorenni stranieri non accompagnati, il cui arrivo in Italia è in costante aumento.

«Uno studio delle Nazioni Unite del 2006 ha evidenziato quanto sia diffusa la violenza nelle famiglie: punizioni corporali, violenza domestica e sessuale, lavoro minorile e molto altro ancora»,racconta Barbara Ammirati, Advocacy Advisor di Sos Villaggi dei Bambini Internazionale. «La ricerca ha dimostrato l’impatto della violenza sullo sviluppo dei bambini: dalla depressione alla reiterazione di comportamenti violenti fino alla diminuzione della capacità di divenire autonomi e indipendenti. Pertanto, porre fine alla violenza in famiglia è di cruciale importanza per i diritti dei bambini: è un obiettivo di sviluppo sostenibile importante, che prevede delle misure concrete per porre fine alla violenza contro i bambini».

Dallo studio del 2006 delle Nazioni Unite emerge che spesso c’è una vera e propria accettazione sociale della violenza: i bambini e gli autori possono considerare la violenza fisica, sessuale e psicologica come inevitabile e addirittura normale. Eliminare e rispondere alla violenza contro i bambini è peraltro più difficile nel contesto familiare, considerato da molti come il “privato nel privato”. Tuttavia, i diritti dei bambini alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla dignità e all'integrità fisica “non si devono fermare davanti alla porta di casa”.

«La violenza contro i bambini è universale e ha enormi conseguenze sui bambini. La violenza, l’abuso e l’abbandono sono cause di separazione dei bambini dalle famiglie e la separazione aggrava molto spesso la vulnerabilità dei bambini e la violenza ripetuta» conclude Ammirati. «Un bambino vittima di violenza ha una ridotta capacità di apprendere e realizzare tutte le potenzialità personali e, a sua volta, una ridotta capacità di dare un contributo positivo alla società. Le soluzioni più efficaci per mantenere al sicuro i bambini hanno a che fare con il sostenere le politiche e le linee guida che proteggono i bambini. Operatori sanitari e operatori dei servizi sociali sono eroi non celebrati a proteggere i bambini dalla violenza. Il loro impegno con gli altri attori in un sistema integrato è la chiave per realizzare buoni risultati per i bambini».