Economia & Impresa sociale 

«Noi prima coop con il bilancio di impatto sociale. Ecco perché lo abbiamo fatto»

A parlare è Simone Marzocchi, direttore di For.B, la più grande cooperativa sociale d’inserimento lavorativo del comprensorio forlivese con un fatturato da 5,3 milioni di euro e poco meno di 200mila euro di utile

di Redazione

Perché lo avete fatto? «Perché siamo imprenditori sociali prima di essere cooperatori e come ogni imprenditore cerchiamo veicoli che ci possano rendere più visibili e competitivi sul mercato». Risponde così Simone Marzocchi, direttore di For B, con un fatturato da 5,3 milioni di euro e poco meno di 200mila euro di utile (dato 2015) la più grande cooperativa sociale d’inserimento lavorativo del comprensorio forlivese, a chi gli

domanda perché avesse deciso investendo di tasca sua, di dotarsi di un bilancio sull’impatto sociale. In Italia non lo aveva mai fatto nessuno.

A curare il documento è stata Aiccon (Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit), il Centro Studi promosso dall’Università di Bologna, dall'Alleanza delle Cooperative Italiane. L’innovazione per For B è scritta nel dna (la cooperativa nasce dalla fusione «a caldo e dal basso» tiene a precisare Marzocchi, di due realtà storiche sul territorio forlivese – Co.For.Pol ed Ecosphera, la prima di matrice Legacoop, la seconda Confcoop) e soprattutto nei numeri: l’83% del fatturato arriva dal privato e dal mercato, solo il 17% da commesse pubbliche. Circa il 63% degli introiti arrivano dall’area “Ambiente” e in particolare dalla raccolta di rifiuti porta a porta, ma il ventaglio delle attività è piuttosto largo: si va dalle disinfestazioni (circa il 10% del fatturato) alla cura del verde fino alla gestione di una pompa di benzina no logo («investimento che, fra l’altro, ci permette di risparmiare qualcosa sull’approvvigionamento dei nostri 60 mezzi») e alla gestione dei parcheggi del capoluogo romagnolo. Fiore all’occhiello è poi la gestione di un terreno confiscato alla mafia di sei ettari sui cui è stata avviata una coltivazione di prodotti biologici, un presidio (non credo si possa definire presidio….meglio una partnership con slowfood) slow food, oltre a un’attività di locazione di orti biologici (uno dei quali preso in gestione da un noto ristorante stellato della zona). L’appezzamento ospita poi i centri estivi della Caritas locale. In sistema economicamente sano e socialmente molto vivace (il 53% dei 135 assunti sono inserimenti lavorativi cosi come quasi tutti gli altri 30 collaboratori) che ha attirato le attenzioni anche di investitori esterni come il Fondo Cfi che ha deciso di entrare nel capitale sociale con una quota da 150mila euro.

«Per raccontare tutto questo e generare nuove possibilità di espansione il classico bilancio sociale era uno strumento troppo statico». Insomma serviva qualcosa più attrattivo, che avesse più appealing «per eventuali nuovi partner che noi comunque cerchiamo sul nostro territorio di riferimento, a cui siamo e rimarremo ancorati», precisa Marzocchi.

Da qui del social impact Report, un documento che dà conto del valore aggiunto – non solo in termini descrittivi, ma anche economici – generato nel territorio dalla presenza di For B. Il processo è durato un anno. Così oggi For B è la prima impresa sociale italiana (lo è anche formalmente in base alla legge 155/2006 «una norma che va aggiornata quanto prima», chiosa Marzocchi), che è in grado di affermare in modo trasparente e scientifico quanto pesa il suo impatto sulla comunità. Le attività sono state suddivise in tre aree principali. Vediamole. Per l’area dell’inclusione sociale i risparmi per la pubblica amministrazione valgono 27.825 euro per gli invalidi fisici, 26.111 per gli svantaggiati con dipendenza e 60.730 per i malati psichiatrici. Nell’area “Comunità e benessere” il risparmio per la PA vale 114.666 euro. Per l’area “Rigenerazione asset comunitari” infine siamo intorno al milione di euro. In tutto quindi – conti alla mano – l’impatto sociale di For B vale 1,2 milioni di euro l’anno. Oltre un quinto del suo fatturato.


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