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Torino, i candidati a sindaco incontrano il non profit

Dopo Cagliari, si è tenuto nel capoluogo piemontese il secondo appuntamento organizzato dall'ong WeWorld - con particolare occhio alla povertà educativa - in cinque città che andranno al voto il 5 giugno 2016. Temi al centro del dibattito torinese: dispersione scolastica, centri per il protagonismo giovanile, spazi per l'associazionismo

di Redazione

Povertà educativa e Terzo settore, ecco il resoconto dell'appuntamento di Torino del 17 maggio con i candidati sindaci delle città Italiane. L'evento è stato organizzato in vista delle leezioni amministrative di domenica 5 giugno 2016 dall'ong WeWorld e dalla rete per la prevenzione ed il contrasto dell’abbandono della scuola, Frequenza200, in particolare con il partner torinese ASAI. Gli altri appuntamenti a Cagliari, Roma, Milano e Napoli.

La rete ha chiamato i candidati a sindaco di Torino a confrontarsi sulle azioni che possono permettere all’ente locale di essere più incisivo nel prevenire e contrastare la dispersione scolastica, che se nel capoluogo piemontese è meno grave che in altri territori, è pur sempre un fenomeno che alimenta quel 22% di giovani torinesi tra i 15 e i 29 anni che non studiano non lavorano e non si formano. A Torino erano presenti il sindaco uscente Piero Fassino (Pd) e i candidati Mario Levi (Italia dei Valori), Alberto Morano (Lega Nord), gli altri candidati invitati hanno dato forfait.

Tra le questioni poste dalla rete tre hanno monopolizzato il dibattito: la creazione di un osservatorio permanente locale sul fenomeno della dispersione, che sia al contempo cabina luogo di analisi e cabina di regia degli interventi, il sostegno ai centri aggregativi e per il recupero scolastico ed il tema della educazione permanente.

Una sostanziale unanimità si è riscontrata tra gli intervenuti sul fatto che l’Osservatorio debba diventare una scelta strategica. Il sindaco uscente Fassino si è spinto fino al punto di affermare che un osservatorio su un tema così cruciale come quello della dispersione scolastica dovrebbe essere presieduto dal Sindaco. Sempre Fassino ha ricordato poi quanto fatto dalla amministrazione: politiche per l’orientamento, progetti per favorire la formazione con le imprese, la scuola dei compiti con studenti universitari a supporto dei ragazzi in difficoltà, i centri per il protagonismo giovanile. Mario levi ha invece ribadito che il Comune deve trovare il modo di dare spazi gratuiti al terzo settore, perché molti centri di recupero scolastico non sono in luoghi adeguati al compito sociale che svolgono. Alberto Morano ha convenuto che sul tema della educazione non ci può che essere convergenza anche tra forze politiche diverse. Torino tra non molto avrà un quarto della propria popolazione con alle spalle una esperienza di migrazione. E’ necessario quindi integrare queste persone e supportare le famiglie, specie quelle immigrate nella scelta del percorso scolastico dei propri figli (l’abbandono della scuola è molto elevato negli istituti professionali).

Infine i tre candidati hanno convenuto sul fatto che l’educazione permanente vada collegata alla questione dell’invecchiamento attivo, in quanto le città ospitano una crescente popolazione anziana, che può e deve dare comunque un contributo sociale per non essere considerata un peso. Le numerose associazioni presenti hanno sottolineato l’importanza del lavoro di rete e di come solo dalla collaborazione duratura tra comune, scuola e mondo del terzo settore e del volontariato possa reggere un strategia efficace che dia a tutti, nessuno escluso, l’accesso alla educazione di qualità.


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