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Roma, elezioni 2016: il Terzo settore rivendica spazi di ascolto

"Il non profit è stanco e logorato dallo scollamento tra società civile e politica, è ora di cambiare passo". Lo chiedono le realtà associative all'incontro a cui erano stati invitati i candidati sindaco - presenti invdece i loro portavoce - organizzato da Forum Terzo settore e Rete contro la dispersione scolastica Frequenza200

di Redazione

Si è tenuto a Roma il 17 maggio il terzo appuntamento con i candidati sindaci delle città Italiane organizzato da Forum Terzo settore e dalla rete per la prevenzione ed il contrasto dell’abbandono della scuola, Frequenza200, in particolare con i partner di Roma: associazione Psinergos, Cemea del Mezzogiorno e Associazione Pianeta Studio. Gli appuntamenti precedenti si sono svolti a Cagliari e Torino, seguiranno Milano e Napoli.

La rete ha chiamato i candidati a sindaco di Roma a confrontarsi sulle azioni che possono permettere all’ente locale di essere più incisivo nel prevenire e contrastare la dispersione scolastica, che nella città è grave in quanto soprattutto incidono le bocciature e il forte problema dei corsi di formazione professionale. A Roma erano presenti portavoce dei candidati sindaco, ma nessuno dei candidati.

Di fatto il tema che emerge profondamente è un terzo settore stanco e logorato. Si parla di uno scollamento tra città e cittadini e terzo settore. La portavoce di Giachetti parla di far ritornare Roma città europea, di investire sui giovani. Nel frattempo il non profit parla di costruire spazi di ascolto della gente per ridare centralità alla società civile. Il tema è lavorare per recuperare il degrado soprattutto culturale", dice. Il terzo settore rivendica spazi di ascolto e di co-progettazione soprattutto quando è ancora forte la ferita provocata da mafia capitale, come se ci fosse un'ombra sul settore. La soluzione indicata è sempre quella di creare spazi di partecipazione.

"C'è di sicuro la necessità di stabilire delle priorità e in questo il terzo settore può dare una grossa mano. In generale mancano riferimenti di dati sui vari problemi, il non profit fatica a parlare di dati", sottolinea la persona referente dell'ong WeWorld, promotrice della rete Frequenza200, parlando di dati e della necessità di leggere i fenomeni. "Bisogna mappare e monitorare costantemente la dispersione scolastica. Occorre creare un osservatorio sulla dispersione scolastica e su questo i rappresentanti del terzo settore presenti hanno condiviso la necessità di realizzarlo".


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