Welfare & Lavoro

Migranti, abolita la tassa sul permesso di soggiorno

Lo stabilisce una sentenza del Tar del Lazio, che accoglie un ricorso presentato dal patronato Inca della Cgil. Ogni persona pagava da 80 a 200 euro all'anno

di Redazione

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha emesso ier 25 maggio 2016 una sentenza storica: verrà cancellato il contributo per il rilascio o il rinnovo del permesso, introdotto poco meno di cinque anni fa. Per milioni di persone immigrate in Italia è un allevio non da poco, dato che ogni anno la tassa procapite variava da 80 a a 200 euro.

A segnalarlo, riportando anche la sentenza del Tar che ha accolto un ricorso presentato dal patronato Inca del sindacato Cgil, è Elvio Pasca, curatore del portale Stranieri in Italia, che ha raccolto anche il commento di Morena Piccinini, presidente dell'Inca: “La soddisfazione è immensa, è la fine di una speculazione indegna sulla pelle dei cittadini stranieri. Per anni c’è stata malafede, intenzionalità nel pensare che gli immigrati, in quanto immigrati, potessero essere costretti a pagare qualsiasi somma per rimanere in Italia, senza alcuna considerazioni per i loro diritti”.

Se il Governo italiano ha sempre fatto finta di niente, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si era espressa in modo netto, definendo, il 2 settembre 2015, la tassa sui permessi di soggiorno "sproporzionata e in ostacolo ai diritti dei cittadini stranieri". La seconda sezione quater del Tar del Lazio ha così posto un punto finale alla questione, prendendo atto della pronuncia della Corte europea e quindi procedendo alla “disapplicazione della normativa nazionale, che impone ai cittadini di paesi terzi che chiedono il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno di pagare un contributo tra 80 e 200 euro”.

La sentenza annulla gli articoli fondamentali del decreto ministeriale (DM 6 ottobre 2011), firmato dagli allora ministri dell’Interno e dell’Economia Roberto Maroni e Giulio Tremonti. Tolta la tassa – a meno che le autorità governative italiane ritengano di inserirla di nuovo, magari con importi più bassi, rimangono comunque le altre spese legate al permesso: 76,46 euro totali, così suddivise: 16 euro di marca da bollo, 30,46 euro per la stampa del documento elettronico e 30 euro per il servizio offerto da Poste Italiane.


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