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… Sognando Itaca la vela-terapia compie 10 anni

Si parte da Trieste, sabato 4 giugno, per approdare - in occasione della Giornata nazionale contro le leucemie-linfomi e mieloma - proprio nell'isola greca di Ulisse. Undici le tappe lungo l'Adriatico che metteranno al centro del percorso terapeutico la riabilitazione psicologica. L'iniziativa nata da un'idea della sezione Ail di Brescia

di Antonietta Nembri

Da dieci anni il mare e le vele di una barca sono simboli di speranza e solidarietà. “… Sognando Itaca” il progetto di vela-terapia di Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) ha tra i suoi obiettivi la riabilitazione psicologica e il miglioramento della qualità della vita dei pazienti ematologici, ma nel suo navigare è anche occasione per far conoscere le attività dell’associazione. In occasione del decimo anniversario, l’iniziativa nata da un’idea della Sezione Ail di Brescia, quest’anno ha una meta speciale: l’isola di Itaca in Grecia. Perché come Ulisse, i pazienti si trovano ad affrontare un mare aperto, sconosciuto e pieno di insidie. Durante il viaggio scoprono, però, nuovi territori, relazioni, nuove solidarietà, vicinanze e risorse.

La barca è il King Arawak – Sciomachen Vagabond 58’ e mollerà gli ormeggi sabato 4 giugno dal porto di Trieste per scendere lungo l’Adriaco toccando i porti di Venezia, Ravenna, Rimini, Pesaro, Ancona, Pescara, Trani, Brindisi e Taranto da dove prenderà il largo il 19 giugno per approdare a Itaca proprio il 21 giugno (le tappe qui), Giornata nazionale per la lotta contr leucemie, linfomi e mieloma. In ogni porto toccato dal tour si svolgerà l’Itaca Day. In questa occasione un gruppo di pazienti accompagnati da un’équipe medica multidisciplinare proverà l’emozione di salire su una barca a vela professionale per trascorrere l’intera giornata in mare all’insegna della condivisione e dello spirito di squadra.

Non mancano testimonianze di come questa esperienza sia positiva, come riportano alcune frasi presenti nel video (sopra) “In mare a vele spiegate si può riprendere il tempo che la sofferenza ruba”, ha scritto Alessandro, per Luciana invece «è stata un’esperienza unica… il cappellino volato in mare è stato come lasciare tutto dietro…».

In una nota l’Ail sottolinea come la vela, per le sensazioni che offre e per le condizioni uniche e suggestive in cui viene praticata «ha una funzione terapeutica, contribuisce ad alleviare l’ansia e lo stress provocati dalla malattia e rafforza il rapporto esistente tra pazienti, medici e psicologi, mettendo così la riabilitazione psicologica al centro del percorso terapeutico».

Luciano Galloni, cofondatore e skipper di “…Sognando Itaca” spiega l’essenza del progetto: «condividere uno spazio ristretto, la barca a vela, che è soggetto a regole ferree e che si muove in un contesto naturale mai fermo, spesso imprevedibile. La vela rappresenta la più efficace metafora della vita: possiamo pianificarla quanto vogliamo ma basta una perturbazione per costringerci a rivedere le nostre priorità. Per questo gli equipaggi di “..Sognando Itaca” sono formati da pazienti, medici, infermieri e psicologi».

«Condividendo la stessa barca, le gioie del sole e del vento ma anche le incognite di un viaggio in mare aperto, i partecipanti sono tutti consapevoli della necessità di fare squadra e di creare una complicità nuova» conclude Galloni. «Arrivando a terra le paure e i timori saranno sopraffatti dal ricordo delle emozioni provate e il giorno dopo paziente e medico si guarderanno con occhi diversi».

L’iniziativa si avvale del patrocinio del Coni, della Federazione italiana Vela e Lega navale italiana