Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Un orto, una rete sociale e il Villaggio Sos di Vicenza

Ideato e realizzato dal liceo artistico Boscardin nel periodo estivo sarà curato e accudito dai ragazzi del Villaggio Sos della città veneta.

di Redazione

Anche se la scuola chiude, quanto seminato durante l'anno scolastico continuerà a dare frutti nei prossimi mesi. È a partire da questa prospettiva che è nata una collaborazione tra il liceo artistico Boscardin e il Villaggio Sos di Vicenza, attorno a un orto costruito dagli alunni nel giardino della scuola, nell'ambito di un progetto proposto dall'ortoterapista Nicoletta Caccia. Il progetto, iniziato in gennaio, ha coinvolto i ragazzi della classe IV dell'indirizzo Design che, dopo un intenso lavoro di progettazione, hanno costruito in legno il supporto per un orto armonioso e accessibile a tutti, e altri 6 studenti tra i 16 e 19 anni che hanno seminato, piantato, coltivato, seguiti con costanza dalle docenti Camilla Sala e Mariella Baudo.

Le insegnanti, insieme a Nicoletta Caccia, hanno portato avanti durante tutto l'anno questa esperienza formativa a contatto con la natura. «La natura aiuta a vivere e ad apprendere con semplicità», spiega l'ortoterapista. «L'orto aiuta a dare valore al tempo e significato alla pazienza, insegna a prendersi cura di qualcosa e sentirsene responsabili; la natura diventa il luogo del possibile, spazio di dialogo e di scambio, luogo rassicurante e generativo di idee».

L'orto del liceo Boscardin è diventato in questi mesi non solo uno spazio formativo, ma anche di socialità: tra i ragazzi della scuola, gli insegnanti e verso l'esterno, da quando il Villaggio Sos di Vicenza si è avvicinato all'orto con l'idea – nata dalla dirigente, Mariapia Veladiano – di gestirlo nei mesi estivi, quando la scuola è chiusa. «Ho realizzato un orto scolastico anche in Trentino e so che il problema è l'estate, perché un orto richiede la cura e la costanza», spiega la dirigente. «Ma allora ci si deve ricordare che la scuola è dentro una comunità e alla comunità si apre e chiede collaborazione».Da qui l'idea di coinvolgere il Villaggio Sos, la cui sede è poco distante dal liceo.

Alcuni ragazzi delle case famiglia del Villaggio hanno iniziato a frequentare l'orto dal mese di maggio e, a partire da questa settimana, se ne prenderanno cura, dandogli l'acqua necessaria e raccogliendone poi i frutti, che saranno messi a disposizione delle case del Villaggio Sos.

«Ripensando ai momenti in cui siamo stati all'orto con i ragazzi del Villaggio, mi vengono in mente le loro mani nella terra, una bimba che canta le canzoni alle piante per farle crescere più veloci, un ragazzo che si sente grande usando la sparapunti per fissare il telo dentro le vasche dell'orto mobile» racconta Marta Trecco del Villaggio Sos di Vicenza. «Ma anche gli operatori che ci hanno accompagnato, che hanno imparato che il basilico dei terrazzi delle case non cresceva perché non era mai stato potato. Sarà una bella esperienza di cura, costanza e di piccole "naturali" soddisfazioni da condividere, sia al Villaggio, che con i ragazzi del Boscardin al loro ritorno».

In questo modo, uno spazio di cura – come un orto -, ha l'occasione di diventare spazio di relazione tra mondi vicini, creando le basi per costruire una rete di socialità e solidarietà sul territorio.

In apertura foto di Tobias Schwarz/Afp/Getty Images