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Griffini: «Urge una legge che regolamenti le culle per la vita»

Il presidente di Amici dei Bambini interviene dopo l'ultimo episodio di un neonato abbandonato in un cassonetto in provincia di Venezia. Ogni anno sono circa 3mila i piccoli che subiscono questo subito dopo la nascita e «solo 400 vengono salvati», osserva Marco Griffini

di Antonietta Nembri

Dopo l’ennesimo caso di un neonato gettato in un cassonetto, avvolto in un sacchetto e con il cordone ombelicale ancora attaccato ritrovato da una donna a Santa Maria in Sala, in provincia di Venezia, per Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini (Aibi) «Urge una legge che regolamenti l’utilizzo delle culle per la vita».

«Episodi come questi, di cui periodicamente raccontano le cronache, dimostrano come tante neomamme, che non possono o non vogliono tenere con sé i propri figli appena nati, ricorrano a gesti disperati, come l’abbandono in un cassonetto o per strada o all’infanticidio, temendo di essere riconosciute», commenta.

Per il presidente di Aibi, inoltre anche quest’ultimo caso dimostra quanto sia «necessario incrementare sempre più la presenza di culle termiche, in modo che abbiano una diffusione capillare sul territorio nazionale, venendo incontro alle esigenze di tante donne che, in ogni angolo d’Italia, potrebbero ricorrervi: diffusione che deve essere supportata da un registro nazionale ufficiale, con una mappatura di facile consultazione e accessibilità».

Accanto al registro, inoltre per il Griffini, urge una normativa ad hoc che metta nero su bianco che lasciare un bambino in una culla termica non costituisce reato. In tal caso, infatti, si applica la stessa normativa dell’abbandono in ospedale, perché la culla – come l’ospedale e al contrario di un cassonetto – è costruita per salvare una vita umana.

In Italia – precisa un comunicato dell’associazione – sono note circa 50 Culle per la Vita, tra cui quella di Ai.Bi. a Pedriano, in provincia di Milano: dei luoghi protetti in cui il neonato abbandonato non rischia la vita, ma viene preso in cura da operatori specializzati, garantendo l’anonimato alla madre. Ma non è detto che non vi siano anche altre culle non ancora rese pubbliche.

Amara la conclusione di Griffini: «Sono circa 3mila i neonati che ogni anno vengono abbandonati nel nostro Paese, ma di questi solo 400 vengono salvati».

In apertura foto di Philippe Huguen/Afp/Getty Imags