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Modena: inquilini poveri, il Comune paga l’affitto in cambio di volontariato

La città emiliana vara un Patto sociale di corresponsabilità attraverso un bando per sostenere persone disoccupate e in particolare difficoltà a corrispondere le spese per l’abitazione. Il Comune erogherà benefici economici a fronte di attività di volontariato, lavori socialmente utili o percorsi formativi

di Gabriella Meroni

Un contributo economico per pagare l’affitto in cambio di un impegno a partecipare a corsi di formazione, prestare opera volontaria presso un’associazione non profit o dare una mano all’amministrazione attraverso lavori socialmente utili. È questo il contenuto di un Patto sociale ideato dal Comune di Modena e che ha interessato finora 32 nuclei familiari. La prima fase è ora arrivata a conclusione – c’è chi nel periodo di erogazione del contributo ha fatto il conducente di mezzi, il custode in una parrocchia o curato il verde cittadino – e visto il successo si è aperta ora una seconda fase di cui potranno avvantaggiarsi altre 28 famiglie in disagio economico. Il sostegno previsto è di 400 euro mensili per sei mesi (nella prima fase erano 300), rinnovabili per altri tre, come contributo alle spese per il mantenimento dell’alloggio. Inoltre il secondo bando ha ampliato la fascia dei beneficiari, includendo chi ha perso il lavoro, è in mobilità o in cassa integrazione, indipendentemente da quando.

«I benefici economici rivolti a chi si trova in difficoltà perché è rimasto escluso dal mercato del lavoro vengono però subordinati al rispetto di un patto di corresponsabilità tra i cittadini e la comunità – afferma l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli – prevedendo forme di restituzione concordate, perché il bando punta a costruire percorsi di inclusione sociale». Per poter usufruire dei contributi è infatti necessario condividere e sottoscrivere il Patto Sociale di Cittadinanza, che contiene in modo dettagliato le azioni che il beneficiario si impegna a porre in essere nel periodo di erogazione. Il Patto è concordato con l’assistente sociale sulla base di una progettazione personalizzata che tiene conto delle caratteristiche della situazione famigliare e delle capacità e abilità individuali, e l’effettiva erogazione sarà subordinata al rispetto degli impegni presi.

L’intervento è realizzato grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio per complessivi 150 mila euro, e si inserisce tra le azioni di contrasto alla povertà messe in campo dal Comune che nel 2015 ha sostenuto 1175 nuclei in difficoltà erogando interventi per 2,3 milioni di euro dedicati per oltre il 50% al mantenimento dell’abitazione. I candidati, che devono avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e un Isee non superiore a 10 mila euro, trovano tutte le informazioni sul sito del Comune.


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