Media, Arte, Cultura

Napoli, dove Gian Carlo Siani non muore mai

Un murale dov’è nato Gian Carlo Siani. Il giornalista de Il Mattino ucciso a 26 anni il 23 settembre del 1985. L’opera sarà finanziata da una raccolta fondi promossa da INWARD, l’osservatorio sulla creatività urbana. «Abbiamo deciso di realizzare l'opera con una sottoscrizione popolare: sarebbe stato il modo che forse Giancarlo avrebbe scelto», dice Paolo Siani, fratello del giornalista, che ha appoggiato l’iniziativa

di Anna Spena

È nato a Napoli il 19 settembre del 1959. E a Napoli è stato assassinato, sempre a Settembre, il 23, di 26 anni dopo. Ma del suo ricordo la città non ha perso memoria. Come quelle figure che si piazzano nella coscienza e vuoi o non vuoi – nonostante tutto – le devi ascoltare.

Per trovare gli assassini di Gian Carlo Siani ci sono voluti 12 anni e tre pentiti. Le inchieste sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell’Irpina del 1980 non sono piaciute ai camorristi che l’hanno ammazzato con dieci colpi di pistola alla testa.

L'agguato, eseguito da due sicari, avvenne alle 20.50 a pochi metri dall'abitazione di Gian Carlo, in Piazza Leonardo – Villa Majo nel quartiere napoletano dell'Arenella.

31 anni dopo, in via Vincenzo Romaniello, sul muro di cinta antistante la casa dove Siani è nato e cresciuto apparirà un murale per ricordarlo. A promuovere e proporre l’iniziativa l’Osservatorio sulla Creatività Urbana INWARD. Per realizzare il lavoro sono necessari 7mila euro.

Così sulla piattaforma DeRev è stata aperta, lo scorso 30 giugno, una campagna di crowdfunding. L’opera sarà realizzata dagli street artist Orticanoodles, pseudonimo del duo Wally e Alita. Il tema sarà quello della vita di Giancarlo, prendendo come spunto gli obiettivi in cui Siani credeva: la legalità e la coscienza civile.

Il cantiere sarà impiantato per il mese di settembre sul muro di via Romaniello, dopo la fine della campagna di finanziamento. «Abbiamo scelto di realizzare l'opera con una sottoscrizione popolare: sarebbe stato il modo che forse Giancarlo avrebbe scelto. A noi è sembrato quello giusto. Per cui, se vi va, aiutateci a far tornare per sempre Giancarlo lì dove ha vissuto i suoi 26 anni”», dice Paolo Siani, fratello di Gian Carlo che ha appoggiato l’iniziativa.

Da oggi mancano 80 giorni alla fine della raccolti fondi e sono già stati raccolti quasi 1200 euro a fronte dei settemila previsti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA