Attivismo civico & Terzo settore

Mondiali antirazzisti, un’edizione in ricordo di Giulio Regeni

La manifestazione sportiva targata Uisp prende il via. Il calcio d'inizio è previsto il 7 luglio alle 15 per 184 squadre, una sarà in campo con una maglia con scritto #Veritàpergiulioregeni

di Redazione

“Non è un caso che i Mondiali Antirazzisti vadano avanti da 20 anni: sono stati capaci di evolversi nel tempo e interpretare il presente attraverso lo sport”. Così Mauro Valeri, sociologo responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio ha lanciato la ventesima edizione, che si è aperta ufficialmente oggi dei Mondiali antirazzisti, la manifestazione Uisp contro ogni forma di discriminazione attraverso lo sport, la musica e la cultura. Kermesse che ricorderà Giulio Regeni, dottorando italiano dell’Università di Cambridge ucciso in Egitto lo scorso gennaio. Alle 12 nella Piazza Antirazzista si è tenuto infatti l’incontro pubblico “#Veritàpergiulioregeni: lo sport per i diritti civili” con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International. «In Italia e nel mondo ci sono troppi Giulio Regeni che aspettano giustizia e verità, per questo aderiamo alla campagna di Amnesty», aveva detto Carlo Balestri, ideatore della manifestazione, alla conferenza stampa di presentazione dei Mondiali antirazzisti. Una delle 184 squadre provenienti da tutta Italia e da molti Paesi europei che si sfideranno a Bosco Albergati scenderà in campo con una maglia con la scritta #Veritàpergiulioregeni.

Il calcio di inizio dei Mondiali antirazzisti verrà fischiato il 7 luglio alle 15 con l’inizio delle partite nei 20 campi di gioco ricavati all’interno del parco di Bosco Albergati, un parco di 40 ettari a Castelfranco Emilia (Modena) gestito dai volontari della Città degli alberi. Da quel momento in poi si alterneranno partite non stop di calcio, basket, pallavolo, rugby e dimostrazioni di tchoukball e lacrosse. Le finali sono in programma sabato 10 luglio. Tra le squadre che partecipano ci sono tante storie diverse che parlano di integrazione e impegno sociale: presenti i Sahara Saharawi, che fin dalle prime edizioni dei Mondiali giocano per l’indipendenza del proprio popolo, i Diavoli Rossi, formazione composta da pazienti psichiatrici, familiari e volontari, e una rappresentativa dell’Associazione italiana calciatori. Molte le squadre formate da richiedenti asilo e rifugiati come la Liberi Nantes di Roma, il Ciac di Parma, l’Atletico Pop United di Anzio e Nettuno, il Gus di Macerata – Asd Extravaganti, gli Rfc Lions Ska di Caserta e gli Anelli Mancanti Fc di Firenze. “Un modo per far vivere ai ragazzi richiedenti asilo un’esperienza diversa dal limbo di incertezza in cui sono costretti ad aspettare per sapere se sarà loro riconosciuto lo status di rifugiato”, ha detto Balestri.


Il claim della manifestazione

Oltre allo sport ci sono anche i dibattiti su temi di attualità. Dopo quello di apertura di oggi 6 luglio sui diritti civili nello sport, si prosegue l’8 luglio con un incontro sui diritti del popolo Sahrawi a cui parteciperanno il senatore Stefano Vaccari, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Simonetta Saliera, e l’europarlamentare Elly Schlein, e di accoglienza e dignità dei migranti nell’incontro #Liberidimuoversi che vede ospite anche Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa in collegamento dall’isola. Il 9 luglio si parlerà invece di sport femminile. Ai Mondiali 2016 non manca poi la musica: saranno i Marta sui Tubi ad aprire i concerti il 7 luglio con il loro LoStileOstile Tour 2016. Si continua l’8 luglio con The Urgonauts e TheBlueBeaters e il 9 con RFC – Ritieniti Fortemente Coinvolto e i Punkreas.


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