Comitato editoriale

Cannabis legale? San Patrignano dice no

La Comunità in vista della discussione della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis, forte dei suoi 40 anni di esperienza sul campo, mette in guardia su un'azione che porterà a un incremento dei consumi come avvenuto nel caso del gioco d'azzardo «Una liberalizzazione che ha portato vantaggi alle casse dello Stato, ma che ha fatto esplodere un problema sociale».

di Antonietta Nembri

Nasce dai suoi 40 anni di esperienza nella prevenzione e nel recupero della tossicodipendenza il no deciso di San Patrignano all’ipotesi di legalizzazione della cannabis. La comunità sui colli riminesi vuol ribadire la propria contrarietà a pochi giorni dalla discussione in Parlamento della legge sulla legalizzazione della cannabis in programma lunedì 25 luglio.

In una nota la Comunità di San Patrignano osserva che «la proposta di legge avanzata ha l’unico scopo di risolvere un problema di ordine economico, per portare nuovi soldi nelle casse di uno Stato in sofferenza». Per Sanpa, però lo Stato deve avere «ben altre priorità», dovrebbe in pratica interessarsi alla disoccupazione giovanile, all’integrazione, alla sicurezza, ai trasporti, senza mai dimenticarsi il suo ruolo educativo. «Non può abbandonare i giovani a loro stessi ridicolizzando i rischi di una sostanza stupefacente, a maggior ragione in una situazione storica in cui famiglie e scuola faticano incredibilmente a ricoprire il loro ruolo di agenzie educative. Lo Stato deve essere quindi il primo a dover porre dei paletti, ad avere il coraggio di dire dei no» ribadisce la nota della comunità.

Legalizzando si andrebbe sempre più verso la normalizzazione delle droghe «con un messaggio profondamente sbagliato per tutti gli adolescenti» continua la nota. Sdoganeremmo completamente l’utilizzo di una sostanza molto dannosa sia a livello cerebrale, soprattutto se assunta in età di sviluppo, sia perché spesso è la porta d’ingresso alle altre sostanze.
«Dalla nostra esperienza – viene ricordato – il primo contatto avviene proprio verso i 12 / 13 anni. Solo nell’ultimo anno sono entrati a San Patrignano 10 ragazzi per uso unicamente di cannabis, tutti minorenni o appena maggiorenni. Purtroppo siamo certi che con la legalizzazione aumenterebbe il consumo. È successo in Colorado dove i consumi sono aumentati dal 27 al 31 per cento nell’arco di tre anni (dal 2011 al 2014). È successo in Italia con il gioco d’azzardo, con un incremento negli ultimi cinque anni di circa il 90%. Una liberalizzazione che ha portato vantaggi anche in questo caso alle casse dello Stato, ma che ha fatto esplodere un problema sociale».

La nota della Comunità di San Patrignano si conclude ricordando quanto disse Paolo Borsellino anni fa: «la mafia e la criminalità, se ci sarà la legalizzazione, non faranno fatica a riorganizzarsi. In primis continueranno a controllare il mercato di tutte le altre droghe e dato che con la legalizzazione aumenteranno i consumatori di cannabis è facile che troveranno ulteriori clienti per le altre sostanze. Inoltre la criminalità continuerà a gestire il mercato della cannabis per i minorenni e con una politica dei prezzi al ribasso, come avvenuto in Colorado, siamo certi continueranno ad avere fra i loro clienti i cittadini più poveri».

In apertura foto di Chris Jackson/Getty Images