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Economia & Impresa sociale 

Uber? No grazie, siamo ungheresi

L'Ungheria è il primo Paese europeo "deuberizzato". Non è ancora entrata in vigore la legge che vieta il trasporto commerciale tra privati «in assenza di un centro di smistamento territoriale», ma già da oggi, capendo come si stanno mettendo le cose con il premier Viktor Orban, Uber ha interrotto le corse

di Marco Dotti

Uber fuori dall'Ungheria. Lo ha previsto una legge autorizzata dal Parlamento ungherese il 13 giugno scorso. Si tratta della prima legge di un Paese europeo "tagliata" su misura per vietare alla nota azienda americana di potersi insediare nel mercato del trasporto tra privati.

La nuova legge diventerà pienamente operativa nei prossimi mesi, ma già giornata di oggi Uber ha fermato tutte le corse e l'operatività della sua app. Per la legge, le autorità possono «fermare i fornitori di servizi di taxi che operino senza un centro di smistamento». In sostanza, la cd sharing economy qui non passa, a meno che non si doti di un centro territoriale, operativo e legale situato in Ungheria. Cosa che Uber in apparenza non ha e non vuole avere. Legge liberticida, come lasciano intendere dalla corporarion americana, o tutela delle categorie come affermano invece dal Parlamento ungherese? Il dibattito resta aperto, ma da oggi ha qualche paletto in più.


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