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Disabili e Villaggi turistici: la vacanza per tutti è possibile

Si sta per concludere "Estate Paideia", il progetto per ferie di bambini con disabilità e delle loro famiglie in un Villaggio turistico accessibile in Toscana. In 15 anni sono stati coinvolti quasi 600 nuclei familiari

di Antonietta Nembri

Mentre pochi giorni fa ha fatto scalpore la recensione negativa di un padre che su Tripadvisor definiva la sua vacanza un “pacco” per la presenza nel villaggio turistico sull’Adriatico di persone con disabilità, tra pochi giorni termina l’edizione 2016 di “Estate Paideia”. Sono le vacanze – sempre in un villaggio turistico, ma in Toscana e completamente accessibile – che da quindici anni propone Fondazione Paideia alle famiglie con bambini con disabilità. Un’esperienza in turni di una settimana che ha visto 40 bambini con disabilità, le loro famiglie e 80 volontari animare il mese di luglio e che si concluderà sabato 30.

Una caratteristica di “Estate Paideia” che dal 2001 ha coinvolto quasi 600 famiglie è il suo differenziarsi dai soggiorni estivi per bambini con disabilità tradizionali perché – ricorda una nota della fondazione «coinvolge l’intero nucleo familiare, con particolare attenzione ai fratelli e alle sorelle». Un’attenzione che a settembre si declinerà in un convegno internazionale e in un workshop dal titolo "Hei, Brother!" promosso da Fondazione Paideia a Torino ( vedi dettagli in agenda)

La nascita di un figlio con disabilità comporta notevoli
cambiamenti nel nucleo familiare, che spesso si concentra
sulla cura del bambino e si ritrova isolato, con legami sociali sempre più deboli. Per questo durante il soggiorno
ogni famiglia viene affiancata da uno o più volontari che si prendono cura dei bambini, aiutando i genitori e offrendo loro spazi e tempi per rilassarsi e socializzare con altre famiglie.

Nella gallery qui sotto alcuni momenti dell'Estate Paideia

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«Con Estate Paideia vogliamo offrire la possibilità di sperimentare l’idea di un “terzo tempo”, di una vacanza che diventa fondamentale per famiglie così stressate nella quotidianità e che invece possono incontrare nuovi amici e guardare al futuro con maggiore serenità», spiega Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia. «La proposta inoltre è inserita in un percorso che mira a sostenere la famiglia nel rafforzamento o recupero della sua rete sociale: durante l’anno vengono proposti laboratori, serate a teatro, visite a musei, giornate di sport, escursioni in montagna e momenti di festa in cui sperimentare occasioni concrete di inclusione sociale».

“Estate Paideia” si propone così come un’esperienza che rende possibile una vacanza considerata da molti nuclei familiari un bene inaccessibile, per motivi economici e organizzativi, e che può trasformarsi in un’opportunità per vivere in maniera più serena anche la vita di tutti i giorni. Ed è una modalità vincente: da alcuni anni un gruppo di famiglie ha iniziato un percorso in autonomia e sempre secondo il modello Estate Paideia che hanno sperimentato negli anni scorsi. Inoltre anche alcune associazioni – rileva il sito di Paideia – hanno iniziato ad organizzare le vacanze estive secondo questo modello.