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Terra di tutti i film Festival, il sud del mondo sullo schermo

Torna a Bologna, dal 12 al 16 ottobre la rassegna del cinema sociale e umanitario organizzato dalle ong Gvc e Cospe che è giunta alla sua decima edizione. Il 12 e il 19 settembre sono in programma due anteprime: “The Black Sheep” di Antonio Martino e una mini rassegna sulle produzioni del progetto culturale "Sparring Partners"

di Redazione

Compie 10 anniTerra di tutti i film Festival”, la rassegna cinematografica che accende i riflettori su storie e luoghi dimenticati dai media mainstream. Dieci edizioni di una rassegna nata per guardare al presente in un’ottica di futuro e che oggi, nel 2016, può anche guardarsi indietro e ragionare sul percorso fatto: 400 i film iscritti in media ogni anno provenienti da circa 30 Paesi del mondo, 5mila i visitatori delle ultime edizioni e ben 40 volontari coinvolti. Sono circa cinquanta i film che ogni anno vengono selezionati per le 45 ore di proiezione con ben il 60% dei film in lingua originale.

La decima edizione è in programma a Bologna dal 12 al 16 ottobre e il tema centrale di quest’anno s sarà l’economia sociale e solidale grazie al supporto del Progetto Europeo Susy (SUstainable and Solidarity economY), coordinato da Cospe, come prima tappa di un tour europeo che toccherà 25 città in Europa per raccontare storie di economie alternative, circolari e resistenti in tutte le latitudini del pianeta. Le iscrizioni all’edizione 2016 hanno superato ogni aspettativa e sono ben 617 film iscritti, di cui più di 400 provenienti dall’estero, che concorreranno per tre premi da mille euro ciascuno. Un bel regalo per questo decimo compleanno che attesta la crescita e il lavoro svolto non solo nelle giornate del festival, ma anche nel resto dell’anno con il tour di proiezioni che da Bologna raggiungono il resto d’Italia e l’estero. Mentre si procede con le selezioni dei film in concorso, sono già in cantiere i focus tematici e le serate con proiezioni speciali pensate per la decima edizione.

Due le anteprime in programma, alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna, in collaborazione con l’associazione Kilowatt dove il 12 settembre è in programma il film “The Black Sheep” di Antonio Martino, un’opera dal respiro internazionale presentata in anteprima mondiale a Biografilm che getta uno sguardo intimo sulla Libia post rivoluzione. Mentre il 19 settembre sarà invece una serata dedicata al “Caribe”: saranno presentate alcune delle produzioni del progetto culturale “Sparring Partners” finanziato da GVC ad Haiti, Repubblica Dominicana e Cuba per lo sviluppo dell’industria cinematografica locale dedicata ai documentari ed il cortometraggio di David Riondino “Il mondo in versi” sulla sua tournee europea della compagnia di improvvisatori cubani in decima, gli “Aedos”, nata nell’ambito del progetto Cospe “Il punto cubano” per la valorizzazione e il riscatto di questa antica arte orale cubana.

La serata di apertura del 12 ottobre sarà dedicata al diritto alla terra e alle condizioni dei braccianti agricoli in Italia e nel mondo con l’anteprima di “The Harvest”, film documentario sulla drammatica vita delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona agricola dell’Agro Pontino, prodotto da SMK Produzioni Dal Basso di Bologna per la regia di Andrea “Paco” Mariani.

La sessione del giovedì sarà poi dedicata a “Sport, diritti e integrazione” con la proiezione del documentario girato in Ghana “Godfred” (cui si riferisce l’immagine in apertura), una produzione Bologna Football Club che racconta la storia del centrocampista rossoblù Godfred Donsah arrivato dal Ghana a Lampedusa passando per il deserto in Libia fino a raggiungere i campi della serie A con il Bologna: dalle sue radici alle ambizioni, rivelando i propri luoghi, la famiglia, le usanze della sua terra. E il film “Tangeri Goal” di Juan Gautier promosso in Italia da COSPE che, tra fiction e realtà, racconta la storia delle “Gazzelle dello stretto”, una squadra di calcio femminile nata a Birchifa, un quartiere periferico di Tangeri, che sogna di giocare contro l’Atletico Madrid Feminas.

Altro tema centrale, inevitabile per la sua drammatica attualità, è la questione delle migrazioni e dei rifugiati, che sarà presente in diversi documentari che raccontano la vita dei rifugiati in fuga dalla guerra e dal terrorismo, come l’Isis in Kurdistan o Boko Haram in Mali; e che verrà analizzata dal punto di vista della rappresentazione mediatica e del trattamento informativo in un incontro fra giornalisti ed esperti di comunicazione.

Anche la sostenibilità e il cambiamento climatico saranno al centro di diverse proiezioni, e sarà presentato in anteprima il documentario “Chipaya” di Miko Meloni, prodotto da GVC, che racconta la storia di questa ancestrale popolazione indigena che da secoli vive e si adatta ad un territorio, quello dell’altopiano boliviano, caratterizzato da condizioni ambientali estreme.

Infine, attraverso una sessione dedicata ad Haiti, a 6 anni dal territorio che ha distrutto il paese che ancora fatica a riprendersi, il Terra di Tutti Film Festival conferma la sua vocazione di rappresentare dal punto di vista delle popolazioni colpite e in modo approfondito le crisi e le emergenze umanitarie in tutto il mondo.


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