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Anpas, un codice etico per i volontari

Il presidente nazionale Fabrizio Pregliasco racconta il percorso intrapreso dall'associazione nazionale delle pubbliche assistenze che ha l'obiettivo di render l'organizzazione più trasparente, partecipata e inclusiva

di Antonietta Nembri

Trasparenza, inclusione e partecipazione. Tre parole chiave, fondamentali non solo a livello ideale, ma anche per rendere un’organizzazione migliore sotto diversi punti di vista. Ci sono questi tre concetti alla base delle ultime iniziative dell’Associazione nazionale delle pubbliche assistenze che ha nel Codice etico Essere Anpas il primo tassello. «Sono principi di buon senso» chiosa il presidente nazionale Fabrizio Pregliasco che aggiunge «vogliamo rimarcare la nostra trasparenza e correttezza. Lo abbiamo ripetuto più volte: il soccorso e in generale l’assistenza inizia dalla trasparenza, ma tanto l’assistenza quanto la trasparenza non possono essere valutati senza una serie di indicatori che ne stabiliscono l’impatto sociale».

Per il presidente Anpas il punto più «sostanzioso» del percorso in atto è il questionario di autovalutazione, «uno strumento micidiale per promuovere la qualità che avrà il suo sbocco naturale nel patto di corresponsabilità che tutte le associazioni firmeranno con la presidenza nazionale e con quelle regionali» precisa Pregliasco ( a destra nella foto).
Un percorso di crescita quello che ha intrapreso Anpas e che in nei prossimi mesi chiamerà le diverse realtà locali, forti di quasi 90mila volontari, a un’autovalutazione.

«Si vuole entrare nel merito dell’azione non per colpire, ma per aiutarci a crescere alla luce del codice etico che non deve e non vuole essere una nuova “carta” teorica, ma un vero strumento che favorisca una maggior partecipazione e quindi una maggior efficacia ed efficienza» continua il presidente Pregliasco. «Per questo chiediamo alle nostre associazioni di leggerlo, di confrontarsi, mandare osservazioni». La sperimentazione in corso in questi mesi prevede anche la presenza di facilitatori.


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Al termine di questa prima fase di lancio del Codice etico Essere Anpas a novembre, in occasione della conferenza nazionale, si metteranno a punto Faq e buone prassi che saranno messe a disposizione di tutte le 873 pubbliche assistenze Anpas. «Da gennaio tutte le nostre associate dovranno rispondere e nel caso modificare gli statuti, cambiare ciò che deve essere modificato noi forniremo gli strumenti di formazione e i sussidi necessari», conclude il presidente Pregliasco.



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