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Kathleen Baker conquista l’argento con il Morbo di Crohn

La nuotatrice americana ha vinto la medaglia d’argento nei 100 metri di dorso femminile alle Olimpiadi 2016. Quasi un miracolo visto che la Baker ha il Morbo di Crohn: una malattia rara ed autoimmune che rende difficile la vita di tutti i giorni

di Anna Spena

Kathleen Baker​ ha 19 anni. È una nuotatrice americana che ha vinto la medaglia d’argento nei 100 metri di dorso femminile alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. In tanti vincono medaglie, eppure, nella sua vittoria c’è qualcosa – a tratti – di miracoloso misto ad una forza e volontà d’animo che non sono da tutti.

E deve essere per forza così visto che dall’età di 14 anni, nel corpo di Kathleen Baker, si è fatto prepotentemente spazio un morbo, quello di Crohn. È una malattia autoimmune. Si manifesta con un’infiammazione cronica dell’intestino e può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale: dalla bocca all’ano, anche la lingua. Diarrea. Vomito. Stanchezza.

La pelle che si prosciuga sulle ossa tanto è forte, in alcuni mesi dell’anno, il dimagrimento che la malattia porta. I crampi fissi, costanti, ripetuti ti piegano in due. L’isolamento involontario ma a volte automatico. La malattia si manifesta nella maggior parte dei casi nella prima adolescenza. E poi non ti lascia più per tutta la vita. A volte ti da l’impressione di scomparire. Ma poi ritorna. Come già detto è autoimmune, ma pure genetica.

E allora come fai a dire ad un ragazzino di 13 anni – all’inizio della sua vita autonoma – che non può bere, non può fumare (non che faccia bene fumare ma quale ragazzino non fa due tiri di sigaretta per provare), non può mangiare tutta una serie di cibo che formano un elenco lungo e che – anche un solo boccone – irritano l’intestino e ti costringono ad intere ed intere giornate a spostarti da un letto ad un bagno a causa degli attacchi di diarrea che sembrano non voler passare mai.

C’è un aspetto meraviglioso un questa atleta. È una sportiva che si allena in acqua. Non potrebbe essere altrimenti visto che è una nuotatrice. Eppure il morbo è anche “sensibile” e il passaggio dal caldo al freddo lo risveglia dai momenti in cui sembrava essere assopito.

Poi – come se i sintomi intestinali non bastassero – ci sono quelli extraintestinali: già a 15 anni si può soffrire di artrite. Poi può colpire la pelle, il sangue e il sistema endocrino. E le medicine che si prendono per attenuare i sintomi, abbassano di tanto la vista. Tra ostruzioni e fistole e ascessi che si formano nell’intestino qualcuno si deve operare. Così ti aprono, ti tagliano una parte d’intestino “nera” e poi ricuciono le due i due lembi.

«Spero che la mia vittoria possa essere d'ispirazione a tanti», ha dichiarato Katheleen Baker al termine della competizione. «Ci sono state volte in cui ho pensato di non farcela. Ma poi mi dicevo: “Starò meglio e nuoterò bene'". Un desiderio che si è avverato, nel miglior modo possibile». "Ho trovato dei dottori che non mi dicono solo: 'Tu sei Kathleen, quella con il morbo di Crohn'. Ho bisogno di essere identificata come 'Kathleen, la nuotatrice con il morbo di Crohn'».


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