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Tre giorni senza frontiere, i giovani incontrano i migranti a Catania

#3GiorniSenzaFrontiere è la tre giorni organizzata Comunità di Sant’Egidio Sicilia Onlus con l'obiettivo di far incontrare i giovani italiani con i migranti. L'iniziativa si tiene a Catania e come sottolinea Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant'Egidio: «Ecco a volte i migranti sono come gli anziani nelle case di riposo: d’estate si sentono ancora più soli. Il volontariato non può andare in vacanza ad agosto…»

di Anna Spena

Una tre giorni organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio Sicilia Onlus per promuovere un nuovo modello di convivenza. Milano, Napoli, Roma, Torino, Padova, Trieste, Asti, Sondrio, Reggio Calabria, Palermo, Messina e tante altre città ancora mandano i loro giovani ad incontrare i loro coetanei della sponda sud del Mediterraneo.

L’evento, una tre giorni – iniziata ieri – ha come obiettivo quello di proporre un nuovo modello di convivenza. Da tutta la penisola infatti sono arrivati oltre 600 giovani italiani per passare del tempo insieme ad altri 250 persone – giovani come loro – che hanno però alla spalle un trascorso difficile: i ragazzi migranti. Arrivano da tutti i centri di accoglienza della Sicilia Orientale.

«Questi sono tre giorni di divertimento», ha spiegato a Vita.it Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant'Egidio. «Tutti i giochi si svolgono sulla spiaggia la playa di Catania. Con questa tre giorni vogliamo dimostrare che l’accoglienza sta già diventando integrazione e che l’integrazione porta benefici per tutta la popolazione».

#3GiorniSenzaFrontiere è ormai arrivato alla sua terza edizione: «è nata per ricordare un tragico sbarco, avvenuto il 10 Agosto 2013 sulle coste catanesi che ha portato alla morte di sei migranti africani. Lo sbarco del 10 Agosto ha visto impegnati per la prima volta, nelle operazioni di accoglienza dei sopravvissuti, numerosi giovani catanesi che hanno dato inizio alla vocazione della città di Catania, sede di #3giornisenzafrontiere, per l’incontro del desiderio di pace di tanti che fuggono dalla guerra, che trovando nella comunità di Sant’Egidio un luogo dove essere integrati hanno trovato nell’Europa quella casa che va curata e salvaguardata», spiega Abramo.

«Ma soprattutto», continua, «per non lasciare soli i giovani migranti amici nostri. I ragazzi sono felici. Ecco a volte i migranti sono come gli anziani nelle case di riposo: d’estate si sentono ancora più soli. Il volontariato non può andare in vacanza ad agosto…».

La Comunità di Sant’Egidio promuove l’evento con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Prefettura di Catania – Ufficio territoriale del Governo, Comune di Catania, Capitaneria di Porto e Guardia Costiera ed è in collaborazione con il Servizio Centrale, Comunità Islamica di Sicilia e Isola Quassud.


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