Economia & Impresa sociale 

Cooperativa Capovolti, eccellenza dell’agricoltura sociale

Quella della Cooperativa Capovolti è una storia di successo. Dal 2014, l’azienda agricola sostiene l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica in un progetto di agricoltura sociale. Organizza laboratori didattici per gli studenti, campi estivi, orti sociali, piccoli e grandi eventi legati alla scoperta dell’agricoltura di qualità

di Monica Straniero

Le banche di comunità quali sono le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane appartengono alla vita, alla storia e alla cultura del territorio in cui operano. “Una forma originale di essere e fare banca basata sulla proprietà diffusa e la solidarietà economica", ha precisato Claudia Benedetti, Responsabile Coordinamento programmi di Federcasse, in occasione della presentazione del rapporto ‘Banca delle Qualità Campane’ promosso dalla Fondazione Symbola e rilasciato lo scorso 18 luglio. Un lavoro che propone un viaggio alla scoperta di cinquanta eccellenze italiane tra i Monti Picentini e il Cilento, dal non profit alle imprese piccole e grandi, dall’agricoltura ai servizi alla cultura.

La Cooperativa Capovolti, a Montecorvino Pugliano, è tra le storie di successo raccontate nel rapporto Symbola. Dal 2014, l’azienda agricola sostiene l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica. L’idea nasce dall’incontro fra un giovane psicologo, Francesco Napoli, e un’esperta di marketing, Nathalie Franchet, che, con il sostegno di Fondazione con il Sud e di una vasta rete sul territorio – dodici partner tra associazioni no profit, istituzioni e imprese sociali – hanno deciso di capovolgere il luogo comune secondo cui chi soffre di disagi mentali sembra destinato ad una condizione di emarginazione e assenza di autonomia.

In che modo? La cooperativa ha coinvolto gli utenti e loro famiglie in un progetto di agricoltura sociale. Ad un anno dalla legge nazionale sull’agricoltura sociale che disciplina le attività agricole utilizzate per favorire l'inclusione sociale, in Italia sono oltre 4mila gli addetti del settore per un valore della produzione di 200 milioni di euro.

La cooperativa Capovolti segue attualmente una quindicina di utenti con le loro famiglie e conta uno staff di 10 operatori, giovani professionisti del territorio, coadiuvati da diversi volontari. La fattoria sociale Capovolti si estende su otto ettari di terreno ed offre prodotti sani e freschi nel rispetto della logica della filiera corta. Fra questi, un olio extra vergine di oliva biologico certificato, un miele millefiori artigianale, marmellate e confetture che possono essere acquistati in sede o presso la Bottega dei prodotti cooperativi di Salerno.

Anche la compagine sociale della cooperativa è “capovolta”: dei 16 soci, la metà è infatti composta da persone con disabilità mentale, che sono così direttamente coinvolte nella governance dell’impresa sociale, insieme ai familiari. Ma c’è di più. Perché come si legge nel rapporto, “Capovolti è un luogo aperto alla comunità, dove oltre alla fattoria sociale e ai servizi socio-riabilitativi, c’è spazio per altre attività: laboratori didattici per gli studenti, campi estivi, orti sociali, piccoli e grandi eventi legati alla scoperta dell’agricoltura di qualità e del rispetto dell’ambiente, petteraphy, convegni, interventi nelle scuole locali sul tema dell’educazione alimentare, con uno sguardo al contrasto alle discriminazioni”.

Secondo i fondatori della comunità, la cura della terra può diventare uno strumento di riscatto e portare le persone svantaggiate a raggiungere un certo grado di autonomia. Intanto, tra i prossimi obiettivi, c’è anche la creazione di una casa famiglia per la tutela del “dopo di noi”, per garantire l’assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti che le accudiscono.


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