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Qui, si lavora tutti insieme

La testimonianza di Marco Iachetta, responsabile protezione civile dell’Anci Emilia-Romagna

di Mara Cinquepalmi

“A un certo punto un macellaio ed un barista si sono fatti avanti per dirci: «Quella volontaria è nostra amica…». Ecco, quando ti dicono così, vuol dire che hai dato una risposta”.
Le parole di Marco arrivano dall’altro capo del telefono, mentre fuori scorre la vita di una giornata di fine agosto. Marco è Marco Iachetta, responsabile della protezione civile dell’Anci Emilia-Romagna. Nella geografia del dolore che Iachetta ha conosciuto ci sono il terremoto dell’Aquila ed il sisma che ha colpito i comuni emiliani nel maggio 2012. Venerdì scorso era con la delegazione della Regione, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, in visita alle popolazioni delle aree colpite dal sisma a Montegallo, comune della provincia di Ascoli Piceno.
“Qui – continua Iachetta – c’è stata tanta paura, alcuni crolli e moltissime lesioni, ma non ci sono state vittime. Abbiamo trovato una comunità molto attiva. Sindaco e cittadini lavorano gomito a gomito, vivono in simbiosi. Le persone hanno accettato di andare nelle tendopoli, si sono fidate di noi. Da subito c’è stata empatia con i volontari e con i tecnici. Tutti ci hanno mostrato affetto e gratitudine”.
L’Emilia-Romagna è presente a Montegallo con un centinaio di volontari, unità cinofile e tecnici dell’Agenzia regionale di Protezione civile e tre campi: due nella frazione di Uscerno, nel primo sono state ospitate 85 persone, nel secondo i volontari; il terzo, quello più grande che può ospitare fino a 160 persone, a Balzo di Montegallo. C’è anche un posto medico avanzato, che ospita una farmacia e ambulatori, organizzato in collaborazione con la sanità regionale.
Inoltre, la Regione è pronta a stanziare un milione di euro per l’immediata emergenza ed ha offerto la massima disponibilità all’impegno sul campo. Ora, concluse le operazioni di soccorso tecnico, entra nel vivo la fase più delicata, quella dell’assistenza alle persone. È il momento in cui si accompagnano a recuperare gli oggetti di una vita, si censiscono i danni.
“I bambini – aggiunge – sono le persone che hanno più bisogno di vicinanza, di cure. Loro hanno la vita davanti e vanno aiutati ad elaborare i lutti e lo shock. Certo, anche gli adulti vanno aiutati, ma i bimbi hanno la priorità. Poi ci sono i sindaci ai quali dovremo offrire l’assistenza tecnica necessaria”.
Professionalità e umanità, le due facce dei soccorsi che tv e giornali di questi giorni ci hanno raccontato.
Iachetta non sa ancora se tornerà nelle Marche o se lavorerà per il sisma da Bologna, ma di una cosa è sicuro: “Dove bisogna andare, si va”.


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