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Sostenibilità sociale e ambientale

Troppi antibiotici nel pollo: positivi 6 campioni di carne su 10

Allevamenti in cui si utilizzano antibiotici in abbondanza producono carni zeppe di batteri antibioticoresistenti: Altroconsumo ha riscontrato batteri resistenti in 25 campioni di carne di pollo su 40, pari al 63% dei prodotti acquistati in 20 punti vendita a Roma e a Milano. Un fenomeno pericoloso che espone anche l'uomo a gravi rischi

di Gabriella Meroni

Ci sono troppi antibiotici nella carne di pollo. L’ennesima prova dell’utilizzo indiscriminato di questi medicinali negli allevamenti italiani arriva da un’indagine di Altroconsumo, che ha riscontrato batteri resistenti agli antibiotici in 25 campioni di carne di pollo su 40, pari al 63% dei prodotti acquistati in 20 punti vendita a Roma e a Milano. Le analisi sono risultate positive ai batteri Escherichia Coli resistenti agli antibiotici.

Come è noto, l’antibioticoresistenza nell’uomo può essere molto pericolosa perché espone a rischi in caso di infezione, ed è determinata proprio dall’uso eccessivo di questi medicinali negli allevamenti, unito all’abuso degli antibiotici da parte degli esseri umani anche quando il medico curante non li prescrive. In questo modo i batteri diventano forti e imparano a sopravvivere, quindi a “resistere” agli antibiotici.

Tornando alla carne che arriva sulle nostre tavole, i risultati ottenuti dall’inchiesta hanno determinato il livello di resistenza attuale dei microrganismi agli antibiotici e di stimarne la resistenza in futuro: il 19% dei batteri trovati è resistente alla Cefepime, antibiotico usato per curare le infezioni delle vie respiratorie e del tratto urinario. In futuro la resistenza potrebbe arrivare al 96%. I rischi e le conseguenze: se non si maneggia con cura e non si cuoce in modo adeguato la carne contaminata, i microrganismi resistenti potrebbero trasferire la loro forza ad altri batteri nel nostro organismo – magari più pericolosi – contro cui l’antibiotico potrebbe non essere più efficace.

Studi europei affermano che il 71% degli antibiotici venduti in Italia è per uso animale (dati Ecdc-Efsa-Ema) e il nostro paese è ancora al terzo posto per utilizzo negli allevamenti, dopo Spagna e Cipro (Ema). Per questo è stata avviata la campagna "Basta antibiotici nel piatto" di Consumer International, che invita i consumatori a sollecitare produttori e distributori a rinunciare o limitare fortemente l’impiego di antibiotici negli allevamenti.


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