Solidarietà & Volontariato

Anpas: ecco a cosa serviranno le donazioni che stiamo raccogliendo, ma attenzione alle frodi

Finora l'associazione nazionale delle Pubbliche Assistenze ha raccolto poco meno di 90mila euro. Intervista al presidente Pregliasco: «L'idea è di investire queste risorse per dare stabilità ad alcuni interventi rivolti a bambini e anziani che stiamo gestendo». Le finte raccolte fondi? «Ci sono e qualcuno ha usato anche il nostro nome. Li abbiamo denunciati alla polizia postale, ma su questo fronte occorre tenere gli occhi ben aperti»

di Redazione

L’ondata di solidarietà che si è levata fin dai giorni successivi al terremoto che il 24 giugno ha devastato le aree appenniniche del reatino e del Piceno ha generato anche un prevedibile moltiplicarsi di raccolte fondi promosse da realtà più o meno piccole, più o meno radicate sul territorio e più o meno “addestrate” a una puntuale rendicontazione. Sollecitato sul tema lo stesso professor Stefano Zamagni ai nostri microfoni ha fatto notare come sul fronte donazione «bisogna accelerare una crescita culturale nella coscienza media degli italiani, molto attenti output e molto meno all'outcome. Ovvero, capaci di mobilitarsi con un'intenzionalità buona ma assai meno attenti ai risultati dell'azione». Per questo e su input dei nostri lettori, Vita.it da oggi aprirà un focus sulle raccolte fondi per il terremoto promosse dalle maggiori organizzazioni sociali presenti sul sito del sisma.

Il primo approfondimento è dedicato ad Anpas, l’associazione nazionale delle pubbliche assistenze guidata dal virologo Fabrizio Pregliasco, che in questi giorni sta facendo la spola fra Milano e Amatrice dove Anpas grazie a 67 volontari coadiuvati da 83 esterni (esercito, polizia, etc…9 gestisce un campo dove vivono 170 persone assicurando ogni giorni 350 pasti (colazione pranzo e cena). Dall’inizio dell’emergenza a oggi hanno operato in centro Italia quasi mille volontari Anpas provenienti da tutta Italia tra soccorritori, infermieri, medici, psicologi, operatori di protezione civile, educatori, cuochi, logisti, elettricisti, geologi, cinofili. Oltre ad Amatrice, i volontari Anpas sono presenti, con le colonne mobili regionali, sempre in coordinamento con le istituzioni, nei comuni di Accumoli, Grisciano, Arquata del Tronto, Cornillo Nuovo, Montegallo, Spoleto e Norcia.

Presidente Pregliasco, perché avete deciso di aprire un conto corrente a favore delle popolazioni colpite dal sisma?

Lo abbiamo fatto in ragione della necessitò di dare continuità alla nostra azione di primo soccorso e prima emergenza. La ricostruzione non può essere esclusivamente materiale, deve essere anche sociale. I fondi serviranno a questo e per lasciare un segno concreto e tangibile del nostro operato. Non è la prima volta. Anpas ha lanciato raccolte fondi anche per l’Aquila, il Nepal e l’Emilia.

È in grado di fornire l’entità delle cifre raccolte in quelle occasioni e di dimostrare quali progetti hanno sostenuto?
Senz’altro. Partiamo dall’Aquila: in quell’occasione abbiamo raccolto 200.592,81 euro con i quali abbiamo ricostruito (e inaugurato il 22 dicembre 2013) un nuovo campo per i bambini de L'Aquila Rugby presso il centro sportivo Centi Colella. Il campo degli under 12 de L'Aquila rugby comprende il nuovo campo, un’infermeria e una Club House: il tutto costruito con un manto erboso che poggia su un fondo realizzato con le macerie del terremoto. Un modo anche simbolico per far ripartire la città con i ragazzi che ripartono giocando sulle macerie . In quell'anno abbiamo anche vinto l'Oscar di Bilancio, premio promosso da Ferpi, per la migliore rendicontazione sociale delle nostre attività attraverso il bilancio sociale. Non solo. Oggi nel campo da rugby c’è la sede regionale delle Pubbliche assistenze. Il nostro intervento è servito anche per dare una linfa alla nostra presenza sul territorio.

Passiamo al Nepal…
37.965,53 euro raccolti. In quell’occasione per la prima volta, un'associazione di volontariato, Anpas, e due centri di ricerca hanno collaborato a un progetto di ricostruzione. Quello di un istituto a Laitpur volto alla protezione dei bambini, al sostegno alle famiglie e alla formazione di personale locale. Anche su questo, come su gli altri interventi sul nostro bilancio sociale è disponibile la rendicontazione puntuale.

Quindi l’Emilia…
46.313,92 euro. Con questo fondo sono state finanziate le ricostruzioni delle sedi delle pubbliche assistenze Anpas di Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro danneggiate dal sisma. Inoltre abbiamo anche ricevuto in dono un container cucina dal valore di 25.018,45 euro.

A che punto è la raccolta per il Centro Italia?
Finora abbiamo raccolto 86.999,80 euro (dato aggiornato a ieri, mercoledì 7 settembre).

A cosa serviranno?
Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva. Fra le varie attività che ci stanno impegnando in queste ore c’è un’area giochi per bambini e un centro per adulti e anziani che stiamo gestendo con il Cesvot. Un’ipotesi potrebbe essere quella di dare stabilità a queste due strutture una volta che le persone saranno uscite dai Map (moduli abitativi provvisori). Dobbiamo però confrontarci col sindaco di Amatrice e con gli altri soggetti coinvolti.

In questi giorni è capitato che qualcuno raccogliesse fondi a vostro nome, senza essere dell’Anpas?
​Sì c’è stato un caso di una persona che da Messina chiedeva soldi “ingaggiando” i possibili donatori attraverso la chat di Facebook. Ce ne siamo accorti grazie a una nostra volontaria. Abbiamo provveduto a fare subito la segnalazione alla polizia postale. Non c’è dubbio che su questo fronte occorra tenere gli occhi aperti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA