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Natalie Portman si candida per la Coppa Volpi

Ecco il film dedicato a Jaqueline Kennedy, diretto dal cileno Pablo Larrain e magistralmente interpretato da Natalie Portman che si candida con decisione alla Coppa Volpi per la migliore attrice. Kusturica se ne va al carcere della Giudecca

di Joshua Zanzibar

Luci ed ombre della First Lady Jacqueline Kennedy in un film che si concentra sulla trentaquattrenne moglie del Presidente degli USA seduta al suo lato al momento dell' assassinio. La trama del film, diretto dal cileno Pablo Larrain e magistralmente interpretato da Natalie Portman che si candida con decisione alla Coppa Volpi per la migliore attrice, è tutta qui, è un film che guarda Kennedy di lato, in obliquo, attraverso i tre giorni successivi sconvolti e soffocati dal dolore della sfingica Jacqueline Bouvier, che trasforma, just doing her job, il giovane marito morto in leggenda ed in narrativa retorica per le generazioni future.

Kusturica invece arriva a Venezia per presentare in concorso il suo ultimo film Sulla Via lattea , (una sorta di fiaba moderna autobiografica e passionale, interpretato da Monica Bellucci nel ruolo di una misteriosa donna italiana che gli sconvolge la vita) e che fa per prima cosa ? Va al carcere femminile della Giudecca ad incontrare le detenute e proclama loro il manifesto creativo dell' impossibile «Dobbiamo credere nell’impossibile. Se non crediamo nell’impossibile, domani siamo morti». L’immaginazione non si ferma davanti alle porte, alla sbarre, non ha bisogno di una chiave per aprire i catenacci : parole ben più pregnanti e creatici (e che il senso umano nel contesto in cui vengono pronunciate rende ancora più forti ed incisive ) di qualunque dichiarazione falso-disinibita dei registi da sala-stampa: una poetica evocatrice perchè distruttrice di barriere, giuste o ingiuste, e di speranza vitale, da parte del vincitore del Leone d' oro 1981 (Ti ricordi di Doli Bel ?) più meritato degli ultimi 35 anni.

Irritante, delirante, lentissimo , in uno stupendo ed ipnotico bianco nero (fotografia di Jaferi) Tabli (Drum) del regista iraniano Keywan Karimi presentato per la Settimana della Critica . Il regista, già condannato nel 2015 in ottica puramente censoria a 215 frustate e 6 anni di prigione nel suo paese per ripetute violazioni delle leggi islamiche, ci porta in giro nella congerie occidentale-islamica di Teheran (l' unico soggetto del film nominato…) protagonista di questo noir spezzato ed ossessivamente ricomposto e dalla difficile e conturbata visione.

Kafka, Maigret, Izzo, i fumetti e gli ayatollah, non manca nulla nulla e manca tutto assieme …


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