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Fuoricinema, l’evento che non c’era e che nasce solidale

Tre giorni di happening con attori, musicisti, registi e scrittori che incontrano il pubblico per parlare di sogni e vita. Un appuntamento che alla sua edizione numero zero vuole aiutare chi aiuta i bambini. Nel corso della kermesse, infatti, saranno raccolti fondi a favore di Fondazione Arché, Missione Sogni e Associazione Bianca Garavaglia

di Antonietta Nembri

All’aperto, fuori. Questo sembra essere il nuovo modo di vivere Milano, più libero e semplice. Si presenta con questa cifra l’ultima iniziativa che prende il via nel pomeriggio di venerdì 16 settembre: Fuoricinema. Un happening che nasce dal desiderio di raccogliere esperienze di vita, aspirazione e riflessioni sviluppate attorno al mondo del circolo per metterle in circolo, come un patrimonio comune.
Un palco e uno schermo, un’arena da un migliaio di posti seduti e migliaia di posti sul prato, tutt’attorno un piccolo villaggio con street food, un market place, aree di sosta: Fuoricinema si svilupperà nell’area che si affaccia su via Gaetano de Castillia, ai piedi del Bosco Verticale, coinvolgendo la Stecca degli Artigiani, la Casa della Memoria, la Fondazione Riccardo Catella ed estendendosi all’interno, nell’ex campo di grano.

In una non stop di artisti – attori, registi, musicisti, scrittori – sul palco si susseguiranno decine di personaggi che con la moderazione di giornalisti e conduttori, daranno vita a una maratona che al tramonto lascerà spazio, fino a notte fonda, alla proiezione di film. Il tema di questa edizione numero zero, è il sogno, tema centrale dell’arte cinematografica. Fuoricinema nasce con la fortissima volontà di creare un evento inclusivo, e anche un evento di condivisione, fortemente contestualizzato a Milano, capitale non solo della moda, del design e dell’audiovisivo ma anche dell’impegno sociale: attraverso la collaborazione con il mondo della moda, ma anche del food e del design, Fuoricinema – che è totalmente gratuito per il pubblico ed è prodotto da un’associazione non profit – si occuperà di raccogliere fondi per tre associazioni che si occupano di infanzia.

Per questa edizione numero zero il tema scelto è quello del sogno, quale forza vitale che consente non solo di immaginare oltre la realtà, ma di andare a creare con tenacia e determinazione una realtà migliore. Un tema che collega e accomuna tutti gli elementi fondanti di Fuoricinema, siano il cinema, l’arte in generale, la solidarietà o l’incontro tra le persone. A legare il sogno e la solidarietà – per gli ideatori – non poteva che essere il mondo dell’ infanzia. «Fondazione Arché, Missione Sogni e l’Associazione Bianca Garavaglia sono le tre associazioni che saranno destinatarie dei fondi raccolti con una serie di iniziative», spiega Francesca Mangano, esperta di marketing sociale e socia di Visione Milano.

Sarà allestito un market place attivo durante i tre giorni di manifestazione alla Stecca degli Artigiani, dove il pubblico potrà acquistare oggetti e abbigliamento che importanti marchi della moda hanno messo a disposizione per sostenere l’iniziativa. I fondi raccolti sosterranno i progetti di Arché, che sta per inaugurare CasArché; Missione Sogni che si occupa di realizzare i desideri dei più piccoli e l'associazione Bianca Garavaglia che promuove studi scientifici e cure mediche nel campo dei tumori dell’età pediatrica.
«Quando abbiamo iniziato a cullare l’idea di Fuoricinema, abbiamo innanzitutto immaginato qualcosa cui avremmo voluto partecipare da spettatori» spiega Cristiana Capotondi ideatrice con Cristiana Mainardi e la loro società Artisti Insieme di Fuoricinema. «Ci sembrava interessante mettere al centro le persone ancor prima del prodotto, approfondire una relazione e svilupparne un racconto, e farne godere il pubblico, che a Milano è importante. Così come di Milano sono importanti altri elementi, che speriamo di valorizzare: crediamo in una città dove le diversità possano essere sempre meno discriminanti, e il cinema ha il potere di aprire e formare le menti, oltre che di far sognare» le fa eco Cristiana Mainardi. «E proprio come il cinema, anche Fuoricinema è un’opera collettiva, che si è potuta concretizzare e potrà crescere solo grazie alle intuizioni e al lavoro di molte persone» chiude Capotondi.

L’altra metà di Fuoricinema – fin dalla prima intuizione – è rappresentata da un’istituzione del Cinema a Milano, il cinema Anteo, che con i suoi 37 anni di attività e il nuovo progetto che lo farà crescere fino a 10 sale, il pubblico lo conosce bene: «Quello che soprattutto vogliamo alimentare di Fuoricinema – commenta l’amministratore delegato Lionello Cerri – è il potenziale aggregante, e di crescere negli anni a venire: speriamo di creare un circuito virtuoso anche rispetto alla sua finalità, quella benefica. Anteo ha sempre cercato di andare oltre i muri e l a definizione classica della sala cinematografica, che è anzitutto un luogo culturale per il modo in cui la si può vivere e per le esperienze che si possono condividere. Una città che riesce a far vivere il piacere di condividere cultura, è una città bella». E proprio per la volontà di aprire sostanzialmente e formalmente un processo di condivisione e di farlo crescere nel tempo, si è pensato di fondare l’Associazione non profit Visione Milano, che riunisce il primissimo gruppo di lavoro, di cui fanno parte due pilastri della cultura milanese, Gino e Michele, che portano la loro inimitabile cifra artistica nella creazione di un palinsesto che vivrà di tante contaminazioni.

Fuoricinema si apre quindi venerdì 16 settembre con Aldo, Giovanni e Giacomo che festeggiano 25 anni di carriera e si chiuderà domenica 18 alle 18 con Luciano Liga bue: nel mezzo tantissimi artisti a rendere speciale ogni ora. Il programma in dettaglio è online


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