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Il primo ospedale pediatrico della Siria dentro la collina

È questo il nuovo progetto di AiBi: circa 2000 mq scavati all'interno della collina, pediatria, ginecologia, ostetricia, 19 incubatrici... 300 pazienti al giorno e un bacino di circa 450 mila persone. Per realizzarlo, AiBi lancia la campagna sms solidale "Bambini in alto mare", da oggi al 3 ottobre

di Redazione

Una nuova sfida: un ospedale pediatrico nel nord Siria, che garantisca cure ed assistenza ai bambini vittime dei bombardamenti. È il nuovo impegno che AiBi prende nei confronti dei piccoli siriani. L’ospedale si troverà nel nord della Siria, sarà scavato all’interno della collina per garantire un ambiente sicuro per i pazienti e il personale, con circa 2000 mq all'interno della collina e 300 mq fuori. Offrirà servizi di emergenza, ma anche la pediatria, la ginecologia e i servizi ostetrici per 300 pazienti al giorno e un bacino di circa 450 mila persone. Con 35 posti letto e 19 incubatrici, l'ospedale potrà, inoltre, fornire la sicurezza ai più vulnerabili.

Per realizzare questo nuovo ospedale, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo AiBi lancia la campagna SMS solidale “Bambini in Alto mare”: dal 17 settembre al 3 ottobre, è possibile donare 2 euro al 45507 per costruire in Siria il primo ospedale pediatrico dentro la collina. Protagonista dello spot della campagna solidale è Nino Frassica, che già a febbraio portò sul palco di Sanremo l’omonima canzone “A Mare si gioca” (di cui è autore Tony Canto, anche lui testimonial della campagna di AiBi).

Lo spot riprende uno dei momenti più toccanti della canzone, quello in cui si parla di bambini che fanno il ‘gioco dello scafo’. Un gioco che non è un gioco: dal 3 settembre 2015 (giorno in cui sulla spiaggia turca di Bodrum venne ritrovato il corpo senza vita del piccolo Aylan Kurdi), almeno 700 neonati e bambini sono annegati nel mare, una media di due bambini al giorno (dati Unicef). Ogni anno lungo le nostre coste arrivano in media 13mila minori stranieri non accompagnati, bambini costretti a lasciare il proprio Paese per sfuggire da guerra e povertà. Solo in Siria sono circa 6 milioni i bambini che hanno perso tutto e che, spinti dalla necessità, potrebbero salire su un gommone. Cosa facciamo per evitare che sfidino la morte in mare?

AiBi è presente in Siria dal 2014, nelle province settentrionali di Idlib e Aleppo, e recentemente anche nelle aree di Homs e Rural Damasco, con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza alimentare e alla protezione dei minori. In questi tre anni Ai.Bi ha aiutato 25mila bambini e le loro famiglie “strappate” così ai barconi mettendole nelle condizioni di poter vivere.

Foto di copertina ABD DOUMANY/AFP/Getty Images