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Carlo Costalli: «La Ue non dimentichi gli insegnamenti di Papa Francesco»

In occasione della plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori rilancia i richiami di Papa Francesco a due anni dal discorso che il Santo Padre tenne davanti agli eurodeputati

di Redazione

Sono passati due anni dal discorso di Papa Francesco al Parlamento Europeo di Strasburgo, occasione in cui il Santo Padre esortò gli eurodeputati ad operare perché l'Europa riscoprisse “la sua anima buona", a "ridare dignità al lavoro” ma anche di “fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e le potenzialità”. «Due anni in cui la UE ha incontrato tante difficoltà e su alcuni temi e sfide che riguardano l’immigrazione e la coesione sociale è ancora lontana dagli insegnamenti del Santo Padre» ha detto il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) Carlo Costalli durante i lavori di un seminario di studi europei dei giovani del movimento, “L’Europa ha Fortemente Bisogno Di Riscoprire Il Suo Volto Per Crescere”, organizzato da MCL oggi a Strasburgo in occasione della plenaria al Parlamento Europeo.

Contrariamente a chi individua nel progetto Europeo la causa principale dell’attuale declino economico e sociale dell'Europa, Costalli non ritiene che Bruxelles sia il capro espiatorio dei problemi dell’Unione. «Ritengo» ha spiegato Costalli «che non si può essere timidi nella costruzione dell’UE e poi lamentarsi della lontananza dell’Europa; che non si può inseguire o essere blandi nei confronti dell'antieuropeismo e poi utilizzare Bruxelles come alibi politico: lo scaricabarile di tutte le cose che non vanno. Il tempo dello scaricabarile è finito».

Nel suo intervento Costalli ha rimarcato come le basi valoriali e sociali esortate dal Papa proprio qui a Strasburgo due anni fa, rimangono le vie maestre da perseguire per affrontare le sfide che riguardano l’ immigrazione, l’economia, l’ambiente, le politiche giovanili e la coesione sociale. «Abbiamo bisogno di un’Europa sociale» ha esortato Costalli «attenta a coloro che hanno sofferto di più a causa delle dinamiche della globalizzazione che la politica non è riuscita a governare. La globalizzazione finanziaria s’imporrà sempre di più nelle dinamiche economiche globali se non realizziamo un’alleanza ed una solidarietà per lo sviluppo dell’economia reale e per l’occupazione. Dobbiamo riscoprire l’economia sociale di mercato sicuramente aggiornata e modellata sulla base dei tempi e delle dinamiche che cambiano: ma l’obiettivo primario è difendere un’Europa sociale».
Nel suo discorso, il presidente di Mcl ha anche sottolineando la miopia dell’UE che non ha avuto il coraggio di inserire nella Costituzione un doveroso richiamo alle radici storico-culturali cristiane, per cui tanto si è battuto Papa Giovanni Paolo II ed anche il MCL. «Per confrontarci con gli altri» ha rimarcato Costalli «dobbiamo sapere chi siamo, da dove veniamo e soprattutto dove vogliamo andare».