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Le arti che curano si mettono al “Centro”

Apre all'Umanitaria il primo polo che riunisce le diverse artiterapie: arte, danza movimento, dramma e musica. Nel capoluogo lombardo il progetto - che ha il patrocinio scientifico di quattro associazioni nazionali - punta all'integrazione tra le persone e le diverse forme artistiche. Open day sabato 8 e domenica 9 ottobre con workshop e dimostrazioni

di Antonietta Nembri

C’è chi fa Musicoterapia, chi DanzaMovimento terapia, altri ancora Drammaterapia o Arteterapia, realtà ed espressioni creative differenti con un obiettivo comune: il benessere delle persone e delle loro relazioni attraverso le arti. Arti che “curano”.

Ora a Milano queste realtà si uniscono dando vita in un unico luogo al primo polo delle artiterapie italiane. La sua genesi, come racconta Glenda Pagnoncelli coordinatrice del progetto, risale allo scorso anno. «In occasione di Expo abbiamo dato vita a una rete, partendo dall’idea di offrire qualcosa alla città. Abbiamo dato vita a “Il gusto dell’Arteterapia”: 120 laboratori in tutta la città. Il comune ci aveva messo a disposizione una serie di location gratuite e la risposta della cittadinanza c’è stata. Ai laboratori hanno partecipato oltre 800 persone», ricorda Pagnoncelli.

Una volta dato vita a questa connessione tra le diverse artiterapie la rete ha resistito e ha continuato. «Abbiamo iniziato a ideare un progetto che in Italia non esisteva: creare a Milano un centro che riunisse le artiterapie» racconta Pagnoncelli. «Abbiamo contattato la società Umanitaria, un luogo dove a Milano si fanno corsi per il tempo libero, ma non come realtà a cui chiedere gli spazi, ma come partner del progetto. Abbiamo partecipato a un bando della Fondazione Cariplo grazie al quale finanzieremo il primo anno di vita del progetto».

L’obiettivo è quello di fondare un ente per proseguire l’esperienza «un ente che possa stare in piedi da solo» chiosa Pagnoncelli. A dar vita a questa nuova esperienza vi sono quattro associazioni locali (Art Therapy Italiana, Caminante, Lo specchio sonoro, Animondo), Fondazione Umanitaria e quattro realtà nazionali che ne garantiscono il patrocinio scientificio (ApiartApid Spid e Associaciòn international di Musicoterapia Benenzon).

Per la coordinatrice del progetto la nascita a Milano di questa nuova esperienza non è un caso. «In questa città regna una continua spinta all’efficienza professionale e al successo personale e questa situazione, comune a tutti noi, è spesso foriera di una condizione di stress che può arrivare a trasformarsi in disagio psicologico se non trova l’opportunità di essere ascoltato, esprimersi. Milano offre ai suoi cittadini molte attrazioni di svago, ma non esiste un centro che garantisca percorsi di crescita personale, riabilitazione creativa, sostegno cognitivo e rinforzo delle capacità relazionali, facendo attivamente arte terapia seguiti da professionisti specializzati e seguito scientificamente dalle maggiori associazioni delle artiterapie», spiega Pagnoncelli.

Per presentarsi ai milanesi il nuovissimo Centro di artiterapie ha organizzato un openday nel weekend 8 e 9 ottobre durante il quale si svolgeranno workshop gratuiti nonché l’inaugurazione ufficiale del progetto (sabato 8 ottobre alle ore 12,15 presenti anche gli assessori comunali Majorino e Del Corno).

Ma come funzionerà il Centro? E soprattutto a chi si rivolge? «Seguiremo due filoni» precisa Pagnoncelli. «In settimana saranno organizzati laboratori più protetti rivolti agli utenti delle diverse associazioni, alle persone con disabilità, alle persone fragili, mentre nel weekend ci saranno laboratori aperti a tutti con l’obiettivo di arrivare a un’integrazione tra i due filoni, riuscendo a far stare insieme le persone a partire dalla creatività e con la particolarità di mettere insieme le diverse arti: per esempio musica e danza, oppure teatro e pittura in un dialogo continuo e innovativo».

L’appuntamento per chi vuole partecipare ai workshop gratuiti di sabato 8 e domenica 9 ottobre è alle ore 10 nei chiostri dell’Umanitaria (in via San Barnaba, 48).


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