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La scuola innovativa? Quella che insegna a pensare out of the box

È in corso a Roma la prima Phyrtual Innovation Week, promossa da Fondazione Mondo Digitale. "Phyrtual" indica la necessaria crasi tra realtà fisica e realtà virtuale che deve caratterizzare il prossimo futuro. Cinque i progetti dedicati ai giovani che verranno lanciati, incluso l’avvio della Phyrtual Factory, un pre-acceleratore all’interno della meravigliosa Palestra dell’Innovazione

di Sara De Carli

«Una scuola innovativa è una scuola che garantisce per tutta la vita la possibilità di attingere al tesoro educativo, che fa imparare a imparare sempre e dappertutto. Le ICT, le tecnologie informatiche e della comunicazione, sono un complesso di strumenti prezioso per sviluppare una scuola siffatta, che crei nelle persone un abito permanente all’apprendimento per tutta la vita. Questo è realizzabile se la scuola, come del resto in molte parti del mondo pare già avvenire nella fascia dell’istruzione primaria, si libera dal tradizionale insegnamento e apprendimento ripetitivo di nozioni separate per materie, accompagnando invece ad acquisire i necessari orizzonti multidisciplinari e puntando su competenze trasversali»: così scrive Tullio De Mauro nella presentazione al volume Educazione per la vita e inclusione digitale. Strategie innovative per la scuola e la formazione degli adulti (Edizioni Erickson) di Alfonso Molina. Molina è co-fondatore e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale: il volume condensa il suo lungo percorso di studio e la sua esperienza internazionale nel campo della lotta al divario digitale e della promozione dell’inclusione sociale e culturale, traendone un “modello” per le nostre scuole.

Parlare di «inclusione digitale» oggi non significa semplicemente dotare ragazzi e adulti delle capacità informatiche basilari, ma diffondere a tutti i livelli una cultura dell’innovazione. Significa rimettere al centro l’educazione, integrando l’acquisizione di conoscenze, competenze trasversali, soft skill e atteggiamenti personali con curricoli innovativi e multidisciplinari. È questo lo scopo che persegue la Fondazione Mondo Digitale, in un mix di teoria e pratica. È proprio Fondazione Mondo Digitale che ha organizzato la prima edizione della Phyrtual Innovation Week, in corso a Roma, nel cui ambito oggi viene presentato anche il libro di Molina. Una settimana di eventi, che si chiuderà sabato 8 ottobre, che vede la presentazione di ricerche e pubblicazioni, il lancio di diversi progetti dedicati ai giovani – Coding Girls, IoT Acceleration, Women in Technology, Internet of Everything e l’avvio della Phyrtual Factory, un pre-acceleratore all’interno della meravigliosa Palestra dell’Innovazione di Fondazione Mondo Digitale. I protagonisti sono i giovani delle scuole superiori di Roma e del Lazio, che in queste giornate hanno potuto dialogare con esperti, decisori e manager, come pure sperimentare strumenti innovativi della Palestra.

Lunedì 3 ottobre ho avuto la fortuna di essere presente all’apertura di questa prima edizione della Phyrtual Innovation Week, con la presentazione del progetto IoT Acceleration di Fondazione Mondo Digitale e Fondazione Lars Magnum Ericsson, un concorso che porterà 220 ragazzi ad avvicinarsi al mondo delle app, degli strumenti di connessione, dell’Internet of Thing, grazie anche alla piattaforma IoT Accelerator messa a punto dalla Ericsson. Dieci classi per tre mesi lavoreranno allo sviluppo di app e soluzioni web innovative per facilitare la connessione tra le persone, in contesti urbani a rischio di esclusione sociale e digitale, in particolare su mobilità, trasporti e turismo; venti studenti invece potranno partecipare singolarmente o in team a una call per lavorare negli ambienti digitali della Palestra, affiancati da un coach, per realizzare un prototipo della loro applicazione. Fra tre mesi si sfideranno tutti in un hackathon e i 5 finalisti presenteranno la loro idea con un evelator peach.

Questo il percorso. Ma la cosa più bella è stato l’invito rivolto a questi ragazzi a restare «out of the box» con il loro pensiero, come di fatto sono. «Il 65-70% dei posti di lavoro che si creeranno nei prossimi anni sarà per lavori che oggi non esistono e che nessuno oggi può nemmeno immaginare», ha detto loro Cesare Avenia, presidente di Fondazione Ericsson. Il lavoro ci sarà, ma saranno i ragazzi ad inventarlo.


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