Attivismo civico & Terzo settore

Nazionale di calcio e Intralot, una partita da non giocare

AND-Azzardo e Nuove Dipendenze sottolinea come con questa sponsorizzazione si aggira pesantemente ed incontrovertibilmente il divieto di pubblicità dell’azzardo rivolto ai minorenni ed evidenzia come il rischio che ha a che vedere con la sicurezza e la legalità nell’espletamento delle partite di calcio.

di Redazione

AND-Azzardo e Nuove Dipendenze si aggiunge alle numerose realtà che hanno segnalato il pernicioso accordo, evidenziando quanto segue.

  • Non solo la sponsorizzazione in oggetto confligge palesemente con gli scopi sportivi alla base della nostra Nazionale.
  • Non solo con questa sponsorizzazione si confonde un’attività che l’OMS definisce “sana” (lo sport giocato) con una che lo stesso OMS include tra quelle che possono dare luogo ad una delle forme di dipendenza più subdole, il “disordered gambling” (derivante anche dalle scommesse sullo sport)
  • Non solo con questa sponsorizzazione si aggira pesantemente ed incontrovertibilmente il divieto di pubblicità dell’azzardo rivolto ai minorenni.

Questa sponsorizzazione ci preoccupa anche per un altro profilo di rischio, che ha a che vedere con la sicurezza e la legalità nell’espletamento delle partite di calcio.

  • Gestendo Intralot anche la raccolta di scommesse sulle partite di calcio della Nazionale, che sponsorizza, e guadagnando essa – in modo diretto o indiretto – dall’esito delle partite stesse (correlato alle somme giocate dagli scommettitori) non parrebbe la società trovarsi in una situazione di pericoloso conflitto di interesse e in un rapporto di forza non sufficientemente vigliati?
  • Come e da quale organismo di vigilanza viene assicurato che l’esito delle partite della Nazionale non verrà “orientato” a garanzia del profitto aziendale?
  • Un filo così diretto non potrebbe configurarsi come “rischio di corruzione” per gli stessi giocatori della Nazionale?
  • Con tali premesse, si può essere certi di non dover più assistere a situazioni quali quelle che qualche anno fa diedero luogo alle oggi forse dimenticate inchieste sul calcio – scommesse?

Se ci sono dubbi, suggeriamo la lettura del bel romanzo minore del compianto Giorgio Faletti, “Tre atti e due tempi”, tanto assurdo da poter essere vero.


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