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Vaccini, il Veneto per la linea dura: punire i medici che li ostacolano

La Regione chiede la linea dura al al tavolo tecnico ministeriale convocato da Beatrice Lorenzin per mettere a punto il nuovo Piano di prevenzione 2016-2018, che tra l'altro prevede nuove immunizzazioni. L'Italia da tre anni è al di sotto della quota raccomandata del 95% per i vaccini più diffusi

di Gabriella Meroni

Calano in tutta Italia le coperture vaccinali nazionali a 24 mesi, e il Veneto è la prima regione italiana scegliere la linea dura: ha chiesto infatti al ministro Lorenzin sanzioni disciplinari nei confronti di medici e personale del servizio pubblico che ostacolino o dissuadano i pazienti dal sottoporsi alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale in vigore.

Gli ultimi dati diffusi dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, resi noti questa settimana e relativi al 2015, mostrano come dal 2013 la copertura vaccinale media per le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è stata del 93,4%, mentre negli anni precedenti aveva sempre superato la quota raccomandata del 95%, considerata dall’Oms soglia minima per la cosiddetta immunità di popolazione (se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare). Particolarmente preoccupanti, sottolinea il ministero, sono i dati relativi ai vaccini contro morbillo e rosolia, che hanno perso ben 5 punti percentuali dal 2013 al 2015, dal 90,4% all'85,3%, incrinando anche, nota ancora il dicastero, «la credibilità internazionale del nostro Paese che, impegnato dal 2003 in un Piano globale di eliminazione dell’Oms, rischia di farlo fallire in quanto il presupposto per dichiarare l’eliminazione di una malattia infettiva da una regione dell’Oms è che tutti i Paesi membri siano dichiarati 'liberi'" dalla patologia».

Di qui l’iniziativa veneta, che al tavolo tecnico ministeriale convocato da Beatrice Lorenzin ha chiesto una modifica legislativa che preveda la segnalazione all'Ordine dei medici dei professionisti inadempienti, fino alla revoca delle convenzioni stipulate con i pediatri irrispettosi della normativa. Anche perché – è il ragionamento – in Italia stanno per essere raccomandati su larga scala nuovi vaccini, previsti dal nuovo Piano di prevenzione 2016-2018: in particolare contro varicella, rotavirus e meningococco di tipo B e contro il papillomavirus Hpv anche per i maschi. Stabilito anche l’obbligo di vaccinazione per chi si iscrive alla scuola elementare. In Veneto la situazione delle coperture vaccinali è sotto la media italiana: molto lontana la quota del 95% (siamo al 91,3% per poliomelite, difterite-tetano e pertosse; 90,8% per l’epatite B; 90,6% per l’Haemophilus influenzae di tipo b), mentre per il il morbillo la copertura è solo all’87%.


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