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Rwanda: i droni possono anche salvare vite umane

Più noti per il loro uso a fini militari, i droni possono anche salvare vite umane. Lo dimostra un progetto lanciato in Rwanda, dove l’azienda americana Zipline, in collaborazione con l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione (GAVI) e la Fondazione UPS, sostengono il governo rwandese nella sua lotta contro la mortalità materna facilitando la donazione di sangue in situazioni di emergenza su tutto il territorio del Rwanda.

di Joshua Massarenti

Si chiama “Zips”. Pesa 13 kg, con un’apertura alare di oltre due metri, un’autonomia di volo di circa 150 km e una velocità pari a 80 km all’ora. Zips è un drone. Ma non va a caccia di terroristi e soprattutto non fa vittime collaterali. Anzi, le vite tende a salvarle. Almeno questa è la missione assegnatagli dal governo del Rwanda che, assieme all’azienda americana produttrice di robotica Zipline, all’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione (GAVI) e alla Fondazione UPS, ha inaugurato questa settimana a Muhanga, 50 chilometri dalla capitale Kigali, una base di aeromoboli a pilotaggio remoto.

Con 15 droni a disposizione, il progetto mira a trasportare e consegnare sacche di sangue in 21 cliniche sparse nelle province occidentali del Rwanda. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), per via delle emorragie post-parto, l’Africa ha il tasso di mortalità materna più elevato al mondo. “L’accesso alle trasfusioni di sangue è quindi cruciale per le donne del continente”, sottolinea Le Monde Afrique. E “il Rwanda non fa eccezione, la sua topografia accidentata fatta di ‘mille colline’ rende estremamente difficile la consegna per strada di una derrata vitale e delicata in situazione di emergenza”.

Il sangue “è un bene molto prezioso che non è possibile tenere in grande quantità in un centro sanitario del Rwanda”, spiega il direttore di Zipline, Keller Rinaudo. Questo sistema “consentirà al governo rwandese di fornire instantaneamente e in emergenza sangue trasfuso a qualsiasi cittadino del paese nel giro di 15, massimo 30 minuti rispondendo a un SMS”. Si calcola che i 15 “Zips” potranno effettuare da 50 a 150 voli al giorno e ognuno di loro potrà consegnare tre sacche di sangue (circa 1,5 kg) per volo, indipendentemente dalle condizioni meteo. E chi conosce il Rwanda, sa cosa significa andare in giro nell’entroterra durante la stagione delle piogge.

Ma come funziona questa partnership pubblico-privata?

Il governo rwandese subappalta a Zipline la consegna delle sacche di sangue a Zipline, per un costo equivalente a una consegna via terra sostengono i responsabili della start-up caloforniana sostenuta da Google Ventures, SV Angle, Jerry Yang, il fondatore di Yahoo e Paul Allen, co-fondatore di Microsoft. La Fondazione UPS ha iniettatto 1,1 milione di dollari nel progetto, mentre GAVI mette a disposizone esperti e know-how.

Per il 2017, è prevista la costruzione di una seconda base nell’est del Paese, con lo scopo di coprire tutto il territorio rwandese. Sempre per l’anno prossimo, il progetto dovrebbe essere esteso ad altri paesi dell’Africa orientale e all'America Latina.

Foto di copertina: Getty Images/Stéphanie Aglietti


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