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Barricate contro l’arrivo dei profughi

A Gorino, vicino a Ferrara, i cittadini si sono opposti con una manifestazione all’accoglienza di 11 donne, di cui una incinta che sono state poi sistemate tra Comacchio, Fiscaglia e Ferrara

di Lorenzo Maria Alvaro

Al momento, resta attiva una sola barricata, quella nella Provinciale tra Goro e Gorino, dove vengono lasciate passare soltanto le auto. Da ieri pomeriggio alle 17, circa 500 persone si stanno dando il cambio per evitare che i profughi arrivino in paese. La tensione si taglia con il coltello e dalla popolazione emerge la rabbia verso le istituzioni.

La protesta è scattata nel momento in cui le autorità hanno requisito 5 stanze dell’Ostello Amore-Natura di Gorino per destinarle all’accoglienza di 11 profughe, di cui una incinta. A quel punto è scattata una mobilitazione durissima: le strade di accesso al Paese sono state bloccate da vere e proprie barricate fisiche e l’ingresso in paese è consentito solo ai residenti.

Il pomo della discordia è la scelta della prefettura: la requisizione parziale del piano superiore dell’edificio e delle camere (5 per un totale di 30 posti letto). Una scelta giustificata nel fatto che l’edificio, un ex scuola materna, è tuttora di proprietà della Provincia e in locazione da quattro anni.

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«Ci hanno contattato nelle settimane scorse per chiederci se eravamo interessati a mettere a disposizione gli spazi», racconta Paolo Fabbrini, socio titolare dell’attività, «ma abbiamo espressamente rifiutato. Alle 14 ci hanno notificato il sequestro dei locali e annunciato che entro 40 giorni sarebbero stati occupati».

Fabbrini ci tiene a sgombrare il campo da equivoci: «Qui non si tratta di razzismo, donne e bambini sono ben accetti, ma che accoglienza è imporre la loro presenza con un preavviso di poche ore, senza che nemmeno le camere siano pronte? Siamo qui con regolare contratto, avevamo prenotazioni di turisti che dovremo disdire all’ultimo, non è concepibile né giusto. La stessa popolazione è in subbuglio, non siamo cattivi ma un po’ incazzati sì, bastava preannunciarlo e tutto sarebbe stato affrontato con più calma».

Le donne sono state sistemate a Comacchio (4), a Fiscaglia (4) e le altre a Ferrara. La decisione è stata presa grazie a una mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e all’intervento del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, con colleghi del territorio.

Quello che però rimane è una tensione sociale crescente su un tema, quello dell’accoglienza, che continua ad essere in una endemica condizione di emergenza.


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